I ragazzi delle scuole di Cuveglio contro la violenza sulle donne
Un messaggio, di volontà e speranza, che deve partire dalla famiglia, passando attraverso la scuola, per creare una società che si basi sul rispetto
Le scarpe col tacco lasciate sulle scale del municipio. I segni delle mani dipinte di rosso, sporche di un sangue metaforico ma che fa sempre un grande effetto, impresse sui muri della casa comunale.
E poi loro, i giovani testimoni del presente, che saranno donne e uomini del futuro a cui sarà deputato il rispetto di quei valoro oggi ancora e ancora tanto calpestati come il rispetto per i più deboli
Così è stata la giornata internazionale contro la violenza sulle donne che si è tenuta a Cuveglio lunedì.
Nel 1999 l’Onu, istituì questa giornata, ricordando le tre sorelle Mirabal, deportate, violentate ed uccise proprio il 25 novembre del 1960 nella Repubblica Domenica. Ma sono troppe, le donne nella storia ed ancora oggi, che vengono uccise, umiliate, taciute, derubate della loro Bellezza di donna.
«Ma Cuveglio c’è! Noi ci siamo, con i nastri rossi, le scarpette rosse deposte sul parapetto del Municipio, ci siamo come amministratori, come idea, come preghiera, come sostegno. Ci saremo domani, con gli alunni e gli insegnanti», hanno voluto ricordare i partecipanti e gli organizzatori dell’evento.
Un messaggio, di volontà e speranza, che deve partire dalla famiglia, passando attraverso la scuola, per creare una società che si basi sul rispetto.
«Cuveglio domani c’e! Ci saremo sempre. “ Bambina, ragazza, donna…non arrenderti mai!”».
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