L’AI nel terzo settore, “Uno strumento che può liberare tempo per le relazioni umane”
Gli interventi, affidati a professionisti impegnati nel sociale e nella comunicazione, hanno messo in luce le prospettive e i limiti di una tecnologia in rapida evoluzione, capace di ottimizzare il lavoro ma non di sostituire le relazioni umane
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L’incontro “L’intelligenza artificiale per il bene comune: opportunità e sfide,” organizzato all’interno da Festival Glocal, in collaborazione con Csv Insubria, ha esplorato il potenziale dell’IA nel mondo del volontariato e del terzo settore.
Gli interventi, affidati a professionisti impegnati nel sociale e nella comunicazione, hanno messo in luce le prospettive e i limiti di una tecnologia in rapida evoluzione, capace di ottimizzare il lavoro ma non di sostituire le relazioni umane. In particolare proprio nel terzo settore, un mondo dove le relazioni umane sono al centro di tutto.
L’incontro è stato condotto da Andrea Piscopo, direttore del CSV Friuli Venezia Giulia, Andrea Quadroni, giornalista, e Katia Trinca Colonel, responsabile comunicazione di CSV Insubria.
Andrea Piscopo, direttore del CSV Friuli Venezia Giulia, durante il dibattito ha evidenziando come “l’IA non sia né buona né cattiva: è uno strumento.” Nel terzo settore, ha spiegato Piscopo, l’IA rappresenta un supporto utile per l’elaborazione dei dati, ma la sua efficacia dipende dalla qualità delle domande che gli utenti le pongono: “Un’interazione superficiale genera risposte superficiali. È dunque, da questo punto di vista, anche una ‘palestra di relazione’ che stimola le nostre capacità comunicative e critiche.” Piscopo, che ha coordinato la piattaforma VERIF!CO, un gestionale digitale per il terzo settore, ha sottolineato come la tecnologia possa essere costruita e personalizzata per rispondere alle esigenze degli operatori umani, andando incontro alla loto idea di navigazione e servizio.
Piscopo ha concluso il panel raccontando l’evoluzione di VERIF!CO, una piattaforma che oggi gestisce oltre 2500 associazioni a livello nazionale, rivelando come siano le persone senior a trarre il massimo beneficio da questo strumento, dimostrando che l’IA può essere accessibile e utile per utenti di tutte le età. Ma soprattutto, a liberare tempo libero da utilizzare nelle relazioni vere.
Andrea Quadroni, giornalista e redattore di “20 minuti” e Ticinonline, ha illustrato, tra le altre cose, le implicazioni etiche dell’IA nel mondo dell’informazione, richiamando la Carta di Parigi del 2023, un documento che definisce linee guida etiche per l’uso dell’intelligenza artificiale in ambito giornalistico. “Bisogna però ricordare che qualsiasi azione compiuta dall’intelligenza artificiale nel giornalismo è sotto la responsabilità del giornalista,” ha spiegato. “Il tocco umano resta insostituibile: il giornalista sa fin dove arrivare e quando fermarsi, qualità che l’IA non possiede.”
Katia Trinca Colonel, responsabile della comunicazione di Csv Insubria, ha ribadito l’importanza del ruolo umano anche nei processi di comunicazione digitale. Trinca Colonel, giornalista e mediatrice culturale, ha affermato che, pur essendo un valido strumento di supporto, l’IA non può sostituire l’empatia e la comprensione alla base della comunicazione sociale.
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