L’amicizia tra Leo e il suo labrador Aaron nella tesi di laurea sul ruolo dei cani nel campo dei disturbi di autismo
Cristina Finazzi, Presidente di Spazio Blu Autismo, presente alla discussione che si è tenuta all'Università dell'Insubria nella sessione di Laurea del Corso in Educazione Professionale.
I cani possono essere una risorsa educativa? È la tesi che ha sostenuto questo pomeriggio la neo dottoressa Eleonora Cremona che si è laureata all’Università Degli Studi dell’Insubria, Scuola di Medicina, le sessioni di Laurea del Corso in Educazione Professionale.
Nella “Giornata Internazionale per i diritti dell’Infanzia e dell’ Adolescenza” la neo laureata , sotto la supervisione della prof.ssa Grazia Marchini, ha presentato il suo ampio ed articolato elaborato per un progetto d’intervento innovativo nel campo dei disturbi dello spettro autistico : “I cani d’assistenza come possibili risorse educative” ottenendo la massima valutazione e la lode.
L’idea della tesi, si fonda sull’osservazione e sull’analisi degli indicatori di un progetto-pilota denominato Aaron-D Project (Aaron è l’acronimo di Autism Awareness Runs on Dogs ) che l’associazione Spazio Blu Autismo Varese è riuscita a mettere in campo grazie all’esperienza, professionalità e passione di altri due partner, Il Mio Labrador e Dog’s Avenue che sta già dando ottimi risultati.
Ma Aaron è anche il nome dell’inseparabile compagno di vita di Leo, da quasi due anni.
Aaron ha permesso di aumentare concretamente le esperienze di vita e le autonomie del ragazzo e la qualità della vita di tutta la famiglia.
Dall’ultima valutazione medico-scientifica del ragazzino:
“…La presenza del cane di assistenza, negli ultimi due anni, ha radicalmente modificato l’atteggiamento del ragazzo nei confronti del mondo esterno. Grazie alla presenza del cane Aaron, addestrato e sotto continua supervisione da parte di personale altamente qualificato in materia di assistenza mediata da animali, Leonardo ha compiuto progressi molto significativi sul piano della regolazione emotiva, comportamentale e negli apprendimenti, in particolare correlati alle autonomie nella vita quotidiana. La presenza rassicurante di Aaron attenua fortemente l’ansia da separazione, la frustrazione correlata all’attesa, al sovraccarico sensoriale e all’imprevedibilità di ciò che accadrà. In altre parole, l’esperienza degli ultimi due anni dimostra che la presenza di Aaron migliora significativamente le possibilità di crescita, autonomia e benessere di Leonardo in tutti in contesti di vita (casa, scuola, attività terapeutiche, viaggi, vacanze), oltre a consentire visite mediche e indagini diagnostiche in ambito ospedaliero, dove il cane è stato a tutti gli effetti mediatore tra Leonardo e gli operatori sanitari, consentendo lo svolgimento delle indagini in un clima di collaborazione…”
La tesi di laurea ha preso il via da due domande cardine:
• In che misura i Cani d’Assistenza possono contribuire al miglioramento della Qualità di Vita delle persone con Disturbi dello Spettro Autistico?
• Come si potrebbe valorizzare questa risorsa nella pratica educativa?
Dopo un’ampia trattazione dell’inquadramento dell’autismo e dei suoi trattamenti nel corso dell’ultimo secolo, la tesi presenta in modo accurato la letteratura scientifica sulla relazione terapeutica uomo-animale e la sostanziale differenza tra Pet Teraphy e Cane di assistenza.
E’ stato inoltre fatto un enorme lavoro di ricerca e comparazione delle normative che riconoscono e regolamentano i cani di assistenza nei vari Paesi europei e diverse Nazioni come USA e Canada che da anni impiegano i cani di assistenza a supporto delle disabilità cognitivo-relazionali tra cui i disturbi dello spettro autistico, sottolineando come in Italia, tale normativa sia ancora mancante.
Un aspetto, quello normativo, di fondamentale importanza: senza riconoscimenti e relativi sostegni pubblici a supporto, come già avviene per i cani guida delle persone non vedenti, questa progettualità è di difficile attuazione.
La tesi, infine, giunge alla proposta di un vero e possibile percorso educativo integrato, innovativo e interdisciplinare, replicabile, con ipotesi di lavoro e indicatori di performance valutabili, in cui l’educatore professionale e la diade uomo-animale, accanto agli approcci educativi attualmente riconosciuti e validati per l’autismo, possano realizzare un reale progetto di vita, che non resti solo il “costrutto qualità di vita” sulla carta, ma che renda più facilmente accessibili contesti e possibilità di autonomia per le persone autistiche.
Complimenti Eleonora!
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