Le donne Dem e il collettivo Fem.Va in piazza per dire no a violenza e patriarcato
Mobilitazione nel pomeriggio in piazza del Garibaldino nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne
Nella Giornata internazionale contro lq violenza sulle donne, le donne Dem e le attiviste del collettivo Fem.Va si sono alternate in piazza del Garibaldino per sensibilizzare la cittadinanza e ribadire il rifiuto verso ogni forma di oppressione patriarcale, ponendo l’accento sull’importanza della solidarietà e della lotta comune per un mondo più equo e giusto.
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Dopo il flash mob delle donne Dem e l’intervento di Riccardo Tomaiuoli, segretario dei Giovani democratici di Varese, che ha esortato gli uomini a riflettere su questi temi e a farsi parte attiva del cambiamento, Fem.Va ha dato il via all’evento “Disarmiamo il patriarcato”, con momenti di letture transfemministe e riflessioni con il motto “Sorella, non sarai mai sola”.
«I femminicidi non sono episodici ma accadono costantemente (in media una donna ogni 72 ore) – spiegano le donne di Fem.Va – I dati, aggiornati all’8 novembre dall’osservatorio nazionale di @nonunadimeno , parlano di un numero di 104 tra femminicidi, lesbicidi, trans*cidi dall’inizio del 2024, in Italia. L’esposizione alla violenza patriarcale pervade le nostre quotidianità portando con sé un carico di sofferenza, prevaricazione, mancanza di libertà, subordinazione, violenza, guerra e morte. Non possiamo rimanere in silenzio di fronte a quello che non è un fatto emergenziale ma una problematica che fonda le sue radici in una cultura machista, razzista, capitalista, costruita su dinamiche di potere. È necessario guardare quello che accade nella sua complessità ricordandosi che tutto è connesso: il linguaggio allo stereotipo, lo stereotipo al comportamento, il comportamento alle violenze agite Tutti elementi che si cristallizzano, si calcificano nella definizione di “normale”, del “si pensa così”, del “in amore bisogna soffrire”. Sono anni che i movimenti femministi e transfemministi lottano per un vero, radicale e diffuso cambiamento. Per una cultura del consenso e della convivenza delle differenze. Anche noi, unite in questa lunga lotta, occuperemo con i nostri corpi e le nostre voci gli spazi pubblici per far sentire meno sole tutte le nostre sorelle e per rivendicarci ciò che chiediamo da troppo tempo attraverso percorsi di militanza e coscientizzazione collettiva».
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