Le opere di Manuela Carnini in mostra a Varese: “Bisturi e pennello per curare le ferite del corpo e dell’anima”
Chirurga vascolare e pittrice, l'artista di Varese presenta i suoi lavori: un percorso che racconta la sofferenza e la resilienza attraverso l’arte e un messaggio contro la violenza sulle donne
![Manuela Carnini artista Varese dipinti](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2024/11/manuela-carnini-artista-varese-dipinti-1772997.610x431.jpg)
È stata inaugurata in occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, la mostra “Il meglio deve ancora venire”, un percorso visivo ed emotivo che racconta la sofferenza e la resilienza attraverso l’arte di Manuela Carnini, in arte Fridami, e Oliviero Passera.
La mostra, organizzata, dall’associazione Amico Fragile sarà visibile fino all’8 dicembre nella Vision Room della Camera di Commercio di Varese, in centro Varese, e offre una riflessione profonda sul tema della violenza, ma soprattutto sulla possibilità di rinascita e di cambiamento positivo. Come sottolineata Manuela Carnini, chirurgo vascolare e artista, per scoprire il significato delle sue opere e l’importanza dell’arte nel processo di guarigione.
La sua arte nasce da un’esperienza di sofferenza. Come si coniugano il dolore e la pittura nei tuoi quadri?
«Ogni mio quadro è una risposta al dolore, un atto di resilienza. Mi ispiro alla forza di Frida Kahlo, che attraverso l’arte ha trasformato il suo dolore in bellezza. Per me, la pittura rappresenta una risposta profonda al dolore, un’affermazione che nonostante tutto, l’amore esiste. Le piccole bellezze della vita, come la natura, diventano la mia medicina. Ogni pennellata è un battito del cuore, un urlo per dire no alla violenza e alla guerra, per credere nell’amore universale. Ad esempio, l’opera “Heart Brain”, che ho esposto al Louvre di Parigi, esprime proprio questa fusione tra cuore e mente come simbolo di una nuova consapevolezza».
La tua arte si unisce anche alla medicina. Come si intrecciano la pittura e la tua professione di medico?
«Entrambe si occupano di guarigione, ma in modi diversi. Nel pieno del lockdown, ho sentito il bisogno di esprimere ciò che provavo, e ho trovato nei colori un linguaggio che non avevo mai esplorato prima. Fridami, il mio nome d’arte, rappresenta la parte che mi completa: da una parte, il bisturi, con cui curi il corpo, dall’altra, il pennello, con cui curi l’anima. L’arte mi ha aiutata a superare traumi personali e credo fermamente che possa essere uno strumento potentissimo per la cura psicologica».
La mostra si intitola “Il meglio deve ancora venire”. Un messaggio di speranza che attraversa le tue opere. Come interpreti questo titolo nella tua vita e nel tuo lavoro artistico?
«Il titolo è intriso di ottimismo. Vuole essere un invito a guardare oltre il dolore e la sofferenza. Nella vita, anche dopo le esperienze più difficili, c’è sempre la possibilità di rinascere, di cambiare in meglio. L’arte che espongo vuole trasmettere questa forza di rinascita: ogni donna che si riscatta è una testimonianza che, nonostante tutto, il meglio deve ancora venire. Ogni quadro rappresenta una donna che emerge, che riscopre se stessa, che attraverso l’arte si riveste di bellezza e forza».
Come hai vissuto il percorso artistico e terapeutico che ti ha portato a dipingere?
«Ho vissuto la mia rinascita grazie all’arte, che mi ha permesso di esprimere ciò che prima non riuscivo a dire con le parole. La pittura è diventata un modo per trasformare la mia sofferenza in un’opera che non solo mi cura, ma che può parlare anche ad altri. Ho iniziato a dipingere le emozioni, e presto ho scoperto che la pittura è diventata una sorta di abito che mi riveste, una parte di me che prende forma su tela. In una certa misura, è come indossare una nuova identità, una rinascita. E per questo ho realizzato anche degli abiti, la donna che inizia a dipingere, si immerge nel quadro e ne esce vestita di una nuova forza».
Durante l’esposizione, i visitatori potranno incontrarti di persona. Cosa ti aspetti da questo incontro?
«Mi aspetto che l’incontro con il pubblico sia un momento di condivisione, dove le persone possano sentirsi parte del mio viaggio. Il 1° dicembre sarò presente alla mostra dalle 15 alle 18 e sono molto contenta di poter condividere con altri e raccontare le mie opere».
Come si inserisce la tua mostra all’interno dell’iniziativa di Amico Fragile?
«Amico Fragile è un’associazione che da anni supporta le vittime di violenza, e il suo impegno è fondamentale. Sono onorata di collaborare con loro per dare voce a chi ha sofferto e ha trovato il coraggio di rialzarsi. Parte del ricavato della vendita delle opere sarà destinato all’associazione, perché credo che l’arte possa essere uno strumento di cura e speranza. Questa mostra vuole ricordare che non si è mai soli: insieme possiamo affrontare il dolore e promuovere il cambiamento».
Informazioni sulla mostra:
La mostra “Il meglio deve ancora venire” sarà visitabile gratuitamente dal 25 novembre all’8 dicembre 2024 presso la Vision Room della Camera di Commercio di Varese, in Piazza Monte Grappa 5, Varese. Orari di apertura: dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 19.00; sabato e domenica dalle 10.00 alle 18.00 con orario continuato.
Un’opportunità unica per riflettere sulla violenza e sulla rinascita attraverso l’arte.
Per ulteriori informazioni: Contatti: info@amicofragileodv.com Instagram: @amicofragileodv
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Ettore S su Traffico a Varese: "E se dicessimo che è caotico perchè ci sono in giro troppe auto?"
Bruno Paolillo su Traffico a Varese: "E se dicessimo che è caotico perchè ci sono in giro troppe auto?"
erlong su Traffico a Varese: "E se dicessimo che è caotico perchè ci sono in giro troppe auto?"
massimiliano_buzzi su Vivevano nel cantiere dell'albergo in cui lavoravano in nero. Attività sospesa a Varese
Felice su Vivevano nel cantiere dell'albergo in cui lavoravano in nero. Attività sospesa a Varese
MACALONE su Tarip, ecco quanto si paga. A marzo la prima fattura "targata Coinger"
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.