Murales, panchine rosse e mostre: le scuole di Lonate contro la violenza di genere

Tanti i momenti previsti nei quattro diversi plessi delle scuole lonatesi, con il coinvolgimento del CCR e delle associazioni locali e non solo

scuole medie carminati lonate pozzolo

Un protocollo d’intesa per il contrasto alla violenza in una comunità scolastica aperta al territorio

La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che ricorre ogni 25 novembre, costituisce un momento di riflessione per l’intera comunità scolastica e non solo, come rileva il Dirigente scolastico, prof.ssa Maria Pina Cancelliere, alla guida dell’istituto comprensivo “Carlo Carminati” di Lonate Pozzolo, un modo chiaro per dire “NO” ad ogni forma di violenza di genere ed offrire le occasioni per educare le giovani generazioni al rispetto dell’altro, alla collaborazione e al dialogo.

Il ricco programma della giornata a Lonate, che vede la prestigiosa collaborazione dell’Ufficio scolastico di Varese, del Rotary Club dell’Area Grecanica Capo Sud, dell’Università delle tre età, dell’Amministrazione comunale di Lonate Pozzolo, del servizio antiviolenza E.VA onlus, della Pro Loco, degli Stati Generali delle Donne della sezione di Varese, dell’Ancescao, del Comitato genitori e della Redazione Gentile, si dipana per l’intera giornata, con allestimenti, mostre in ognuno dei quattro edifici scolastici e tavola rotonda finale al plesso  “Carminati”.

Alle ore 9 il plesso Dante apre la manifestazione con la riqualificazione di un angolo abbandonato del cortile della scuola in cui il disegno della bambina, raffigurata su un murales, guarderà serena verso la panchina rossa, decorata con le dieci frasi delle classi, inneggianti pensieri di riflessione scelte dai bambini insieme ai docenti. La contaminazione artistica con l’apporto dei ragazzi della classe 2^D, guidati dalla prof.ssa Domenica Musumeci, per quanto riguarda il disegno del murales, rappresenta un significativo momento di collaborazione fra segmenti scolastici differenti.

Un libretto, come spiega il maestro Vittorio Mafrici, referente e coordinatore del progetto del plesso, riporta i testi decorati dagli alunni perché «oggi ci teniamo a ricordare che ogni parola conta e che tutti, grandi e piccoli, possiamo fare la differenza. Siamo chiamati a costruire un futuro in cui ogni donna si senta sicura e amata».

La panchina è stata donata dal Rotary Club di Melito Porto Salvo (RC) area Grecanica Capo Sud, è stata poi verniciata di rosso dalla ditta AG Color di Arturo Mucchio, a voler indicare come tutta la comunità del paese si è sentita coinvolta.

Alle ore 10,30 seguirà l’inaugurazione della mostra della scuola secondaria, proposta dalla referente della rete Questo non è amore, prof.ssa Melissa Derisi, e realizzata in collaborazione con la prof.ssa Domenica Musumeci coinvolgendo i ragazzi delle terze. L’allestimento prevede la collocazione di capi d’abbigliamento che intendono rappresentare in modo fedele cosa indossava la vittima al momento dello stupro, seguendo una progettazione che viene importata dagli Stati Uniti What Were You Wearing, e diffusa dall’Associazione Libere Sinergie in Italia con adattamenti a contesti socio-culturali del nostro territorio. L’idea base è quella di sensibilizzare il pubblico sul tema della violenza sulle donne e smantellare il pregiudizio che la vittima avrebbe potuto evitare lo stupro se solo avesse indossato abiti meno provocanti. Ad ogni capo di abbigliamento è associata una storia che ha un QR code che permette di ascoltare l’audio o vedere il video in LIS, una forma di comunicazione necessaria ed inclusiva allo stesso tempo.

La mostra sarà aperta nei giorni a seguire, da martedì 25 a venerdì 29, al fine di garantire anche ad altri visitatori della comunità, impossibilitati a partecipare all’evento del 25 novembre, di poter vedere l’allestimento e comprendere le finalità del progetto.

Nel pomeriggio, dalle ore 14,30 alle ore 15,00, i bambini della scuola Volta saranno accompagnati dagli insegnanti al posizionamento di una fioriera, i cui pezzi di legno sono stati laccati e donati da un genitore, al cui interno i ciclamini rossi saranno un monito per fermare l’odio e la violenza degli uomini contro le donne secondo lo slogan usa le mani solo per regalarle un fiore!!!

A seguire, dalle 15,00 alle 15,45, il plesso Brusatori celebrerà la giornata con un murales creato e dipinto dagli alunni insieme ai docenti, in cui campeggia una frase del filosofo Benedetto Croce in cui si rinnova la speranza nel potere di cambiamento che opera l’educazione nel combattere gli stereotipi falsi ereditati dal passato.

La riflessione finale conclusiva dalle ore 17,30 alle ore 18,30, offrirà lo spunto per la condivisione di una progettazione di coordinamento fra istituzioni su tale tematica e vedrà la partecipazione della prof.ssa Lelia Mazzotta Natale, referente presso l’Ufficio scolastico territoriale dei temi legati alla cittadinanza e alla legalità, al contrasto al bullismo e al cyberbullismo.

In tale contesto, una tavola rotonda sul tema, impreziosita dalla presenza attiva di istituzioni, associazioni culturali, parrocchia, comitato genitori CCR dei ragazzi, il Dirigente scolastico exursus storico sulle violenze subite da tre donne in epoche storiche differenti, ponendo le basi per un dialogo collettivo fra le parti. Il testo della l. 70/2024, in tal senso, invita la scuola a celebrare tale data, in collegamento con la Giornata del rispetto, 20 gennaio, al fine di sensibilizzare sui temi della non violenza psicologica e fisica e del contrasto di ogni forma di discriminazione e prevaricazione.

La scuola “Carminati”, nell’ambito della propria autonomia, come ribadisce il Capo d’istituto, «ha adottato un codice interno di contrasto, indicando docenti e genitori che faranno parte del tavolo permanente di monitoraggio, si chiede alle altre agenzie formative del territorio di collaborare nella creazione di un protocollo di intervento condiviso, secondo un percorso nel quale tutti sono chiamati a dare il proprio contributo per far emergere e cercare soluzioni a problematiche legate alla devianza in generale».

La conferma della partecipazione delle istituzioni pubbliche, in primo luogo della sindaca, prof.ssa Elena Carraro, e degli assessori alla cultura e ai servizi sociali, del parroco Don Gianbattista Inzoli, del presidente dell’Università delle tre età, Dott.ssa Ausilia Angelino, dell’Ancescao e della Proloco, dei rappresentanti dei genitori e del consiglio d’istituto, del Servizio Antiviolenza E.VA onlus, del Rotary Club, della Redazione Gentile e dei rappresentanti del consiglio comunale dei ragazzi delle seconde della secondaria, guidati dalla sindaca Elena Brusatori, disegnerà le forme di una scuola di cittadinanza attiva quale presidio della comunità educante, volta al confronto, alla calibrazione di obiettivi comuni, all’impiego delle risorse umane e materiali necessarie.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Novembre 2024
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