Pagelle Pro Patria: Bashi punito dall’Alcione, Curatolo senza mira, solo “legno” per Mehic

Per i tigrotti continua il momento delicato, in cui il numero di tiri in porta corrisponde anche a quello dei goal subiti, e il numero dei tiri effettuati cresce invano senza riuscire a muovere però la casella dei goal fatti

Direttavn - Pro Patria Curatolo

La Pro Patria perde a Sesto San Giovanni 2 a 0 in casa dell’Alcione. Per i tigrotti quinta sconfitta stagionale, con la terza trasferta consecutiva senza punti. I tigrotti continuano a vivere un momento delicato: il numero dei tiri in porta corrisponde anche al numero di goal subiti (16) mentre il numero dei tiri effettuati cresce invano senza riuscire a muovere concretamente la casella dei goal fatti (11).

I voti ai tigrotti

ROVIDA 5,5 – Mezzo intervento in quasi 100 minuti di gara, eppure i goal nel sacco sono due. È vero che è incolpevole sulle due reti ma è corresponsabile sulla rimessa laterale regalata alla Pro Patria all’Alcione in occasione dell’1-0. E quindi non può rifugiarsi nel “senza voto”.

BASHI 5 – Prima vera bocciatura per il difensore in questa stagione complessivamente positiva. Superato dallo stacco aereo di Marconi in occasione del vantaggio meneghino, bruciato da Palombi sul raddoppio. Questa volta è la coppia d’attacco a disinnescare lui.

ALCIBIADE 5,5 – Un errore da matita blu in una gara dove almeno spicca per personalità e voglia: se il tentativo di intercettare il cross vincente di Invernizzi per Marconi va a vuoto, si rende comunque protagonista in positivo per una bella chiusura su un pericoloso contropiede gestito da Palombi al 38′ e per aver impegnato su punizione il portiere dell’Alcione Bacchin a superare se stesso con un tuffo.

CAVALLI 5,5 – L’ammonizione ricevuta dopo neanche 10 secondi dal fischio di inizia condiziona una gara in cui era il margine d’errore doveva essere ridotto al minimo. Cerca tantissimo Ferri sulla sinistra, ma senza Piran in fascia la Pro Patria crea di più a destra.

dal 67′ Terrani 5,5 – Un novembre da dimenticare, per la Pro Patria e per lui, che in questo freddo mese non aveva mai giocato più di 11′ a partita prima di ieri. L’orgoglio non manca e porta con sé qualche scossa e una conclusione, nulla di davvero irresistibile per Bacchin, mai chiamato a un intervento davvero straordinario nel corso della partita.

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SOMMA 6 – Senza il “fratello” di fascia a martellare a sinistra, è lui il deputato a mettere i palloni pesanti in area. Al cross alto preferisce giocare rasoterra. Gli attaccanti non premiano i suoi sforzi.

NICCO 6 – Partita di governo con anche alcuni pallone giocati dalla trequarti dentro l’area. Mancano i guizzi vincenti per fare breccia nella Rocca dell’Alcione.

dal 60′ Renault 5,5 – Rientra in campo a gara già compromessa. Di spazi a disposizione da sfruttare ne rimangono ben pochi e si infrange anche lui contro la densità di maglie arancioni, nel frattempo passata alla difesa a 5.

MALLAMO 5,5 – Gara sulla falsa riga delle ultime prestazioni dei tigrotti: la patina opaca e la mira “blurred”, mal si abbinano al carattere vivace del gioco dei tigrotti, davvero in difficoltà a trovare il goal quando non possono giocare di rimessa. Alla fine si rivela ancora una volta una motorino inconcludente. L’immagine che riassume la sua partita è il fiacco e troppo timido tiro da fuori area quando la porta andrebbe spaccata. Non “malissimo” per gli intenti… ma neanche bene.

dal 83′ Palazzi SV – Non un bel ritorno, almeno per quel che riguarda l’umore, nello stadio, il Breda di Sesto San Giovanni, che aveva lasciato l’anno scorso con la retrocessione della Pro Sesto alla 38esima giornata (l’ultima gara fu, tra l’altro, proprio contro la Pro Patria).

FERRI 5,5 – Le garanzie dal punto di vista fisico lo rendono il centrocampista più mobile della rosa di Colombo. Il mister al Breda lo sposta sulla fascia mancina per necessità, visto che le batterie di esterni sono al di sotto del minimo storico, con il solo Somma arruolabile dal primo minuto. Per il #25 tanto spirito di sacrificio anche fuori ruolo, su tutta la fascia sinistra, dove però si farà aggirare da Invernizzi in occasione dell’1-0 dell’Alcione.

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dal 83′ Mehic 6 – Calcia a colpo sicuro da fuori area e il tiro si stampa sull’incrocio dei pali. La Pro Patria non è neanche aiutata dalla fortuna.

CURATOLO 5 – Sui suoi piedi tante buone occasioni. L’attaccante, arretrato rispetto a Toci, è bravo a sapersi anche creare le chance e a farsi trovare al posto giusto al momento giusto, ma serve portare a termine l’azione con la palla in rete. Invece l’ex Inter una volta colpirà male col piattone sparando addosso a Bacchin, una volta calcerà fuori da dentro l’area, un’altra ancora non darà la giusta potenza al tiro e infine colpirà le caviglie di Ciappellano e Pirola anziché la sfera. Di rimpianti ce ne sono.

dal 83′ Ferrario 6 – Per il 2006 pochi minuti e una buona conclusione al tiro, non abbastanza per festeggiare diversamente l’esordio tra i “pro” con la “Pro”, neanche per la gloria personale.

PITOU 6 – Qualità di categoria superiore. Nella sua partita tante giocate preziose e pregevoli, soprattutto a centrocampo, utili per portare la Pro Patria in avanti di metri fino all’area di rigore, dove poi l’incantesimo si infrange e la realtà prende il sopravvento sulla squadra da lui condotta. Più difficile replicare la magia nei metri di campo più importanti.

TOCI 5,5  – Le solite: il tanto lavoro lontano dall’area piccola gli toglie la lucidità necessaria per andare in rete con freddezza. A Sesto San Giovanni però una bella occasione gli capita sui piedi già al 2′. La Pro Patria l’anno scorso svoltò quando Castelli fu sgravato di un certo lavoro spalle alla porta e messo in condizione di giocare da finalizzatore puro. Ma in questo momento, con Beretta tra l’altro fuori dai giochi, è difficile pensare a una squadra diversa.

COLOMBO 5,5 – In questa fase della stagione Pro Patria conduce nel gioco, poco nel risultato (a Caravaggio), mai al triplice fischio. I motivi sono tanti e non esiste un’unica ricetta per la cura: infermeria piena, mancanza di cattiveria sotto porta, una fragilità difensiva che da settimane recita “un tiro = un goal subito”. Il mister sembra essere convinto di poter riaprire la gara senza cambiare gli equilibri e le pedine, fino a quando la sirena del triplice fischio non inizia farsi incombente e allora vara addirittura la difesa a 4 con l’all-in di uomini offensivi in campo. Il verdetto del campo dice 4 punti nelle ultime 7 gare. La politica dei “piccoli passi” inizia a diventare troppo “risicata” per la salvezza diretta.

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Marco Tresca
marco.cippio.tresca@gmail.com

 

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Pubblicato il 25 Novembre 2024
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