Selezionato il CAI Eagle Team per la spedizione in Patagonia con Matteo Della Bordella
Sei giovani talenti tra i 24 e i 29 anni partiranno a fine gennaio sotto la guida del forte alpinista varesino e di tre tutor. Ecco i nomi dei selezionati
Da diverso tempo l’alpinista varesino Matteo Della Bordella, che ha 40 anni ed è tra i massimi specialisti delle scalate in Patagonia (oltre a tanto altro) si occupa di crescere i giovani talenti di questa disciplina all’interno del Club Alpino Italiano.
Della Bordella è infatti a capo di un corso di formazione avanzata al quale partecipano quindici tra ragazze e ragazze provenienti da diverse regioni d’Italia che, durante i periodi collegiali, hanno affrontato percorsi e scalate in situazioni e su pendii differenti. Tra essi ne sono stati selezionati sei (di età compresa tra i 24 e i 29 anni) che formeranno il cosiddetto CAI Eagle Team, un gruppo destinato a una spedizione proprio in Patagonia che prenderà il via a fine gennaio.
Con Della Bordella, capo spedizione, ci saranno altri tre tutor ovvero il trentino Massimo Faletti, la veneta Silvia Loreggian (trapiantata, come Matteo, in Valle d’Aosta) e il lombardo Luca Schiera che fa parte dei Ragni di Lecco. Schiera, comasco di Erba, ha già affiancato Della Bordella in numerose avventure tra Patagonia, Marocco, Karakorum e Hymalaya.
Le sei giovani promesse che formeranno il CAI Eagle Team sono invece il trentino Marco Cordin (classe 2000), il bresciano di Breno Luca Ducoli (2001), il bergamasco Dario Eynard (2000), il pesarese di Urbania Giacomo Meliffi (1996), la milanese Alessandra Prato (1995) e la torinese Camilla Reggio (1996). La partenza per il Sud dell’Argentina è prevista il prossimo 30 gennaio e per loro sarà la prima esperienza in sul granito più famoso del mondo.
Il gruppo farà ovviamente base a El Chalten, da cui si raggiungono facilmente le principali e più affascinanti montagne della zona come il Cerro Torre e il Fitz Roy. Il team si organizzerà in cordate e lavorerà su diversi obiettivi per affrontare salite e pareti impegnative e con il sogno di aprire una nuova via su una parete tra le più affascinanti della quale però non è stato fatto il nome.
«Selezionare sei alpinisti per la spedizione è stato difficilissimo. Tutti i partecipanti avrebbero meritato di fare parte del gruppo» spiega Matteo Della Bordella. «Il legame che si è creato in queste settimane è stato incredibile. I ragazzi e le ragazze sono cresciuti tantissimo, sia tecnicamente sia mentalmente diventando un gruppo affiatato. Una crescita collettiva che ci ha arricchiti tutti. Ora il pensiero va alla Patagonia dove affronteremo un’esperienza unica, su quelle che considero le montagne più belle del mondo. Si sale di livello».
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