Tempo Libero
Silvia Priori diventa Antigone: la premiere nazionale a Varese
Uno spettacolo sulla parità di genere attraverso il mito greco. Una miscela di teatro, danza e musiche epiche. Da uno studio su Sofocle
Dopo Elena e Cassandra, Silvia Priori reduce da una serie di anteprime al centro e sud Italia, è pronta a presentare in Premiere Nazionale italiana la sua Antigone, terzo e ultimo spettacolo del progetto “Donne e Mito”, trilogia di teatro al femminile per la rivalutazione della donna attraverso il mito greco che Teatro Blu promuove in collaborazione con l’Assessorato alla cultura del comune di Varese e l’Università degli Studi dell’Insubria.
“E’ da marzo 2024 che lavoro su Antigone, – racconta Silvia Priori – la studio, la cerco, la immagino, la percepisco… e piano piano la sento crescere… dentro … giorno dopo giorno la nutro di senso, la forgio, la curo… sento il suo grido di ribellione, il suo urlo verso la legge iniqua del potere che impedisce di rivelare il proprio essere… Sento la sua natura ribelle, la sua testarda ostinazione, la sua necessità di scelta, la sua anima leggiadra, il suo amore per la vita che vale la pena di essere vissuta anche per un attimo di felicità! E proprio nella Magna Grecia, proprio nelle terre del Sud è nata la mia Antigone che oggi porto con enorme gioia nella mia Varese!”
Il testo di Mario Bianchi ha la regia di Silvia Priori, emozionante protagonista, che dopo Elena e Cassandra vedremo in scena nel ruolo di Antigone, affiancata dalla performer Arianna Rolandi. Le musiche sono di Marcello Franzoso e le scene del Maestro Luigi Bello, ultimi lavori creati proprio per questo spettacolo dall’ artista scomparso qualche mese fa e a cui è dedicato lo spettacolo.
“Nella mia scrittura – afferma Mario Bianchi – ho voluto sottolineare l’aspetto umano dell’eroina, la sua adolescenza, il rapporto con i fratelli, con il suo amore Emone, i momenti felici e tristi della sua vita come fosse una ragazza dei nostri giorni. Non mancano i riferimenti alla terribile vicenda personale che ha vissuto e che in qualche modo si vive oggi a gaza, in Ucraina, nei luoghi dove c’è la guerra e alla quale noi non dobbiamo essere indifferenti.”
“La mia Antigone – afferma Silvia Priori, attrice e regista – è una donna rivoluzionaria, che va oltre gli schemi sociali del tempo, è una ribelle che si oppone alle ragioni dello Stato per seguire le ragioni del cuore. Fieramente sovversiva, si domanda quale sia il confine fra le ragioni del privato, del legame di sangue, della coscienza di ognuno e le ragioni del pubblico, dell’autorità. Quale il confine fra le ragioni del divino e le ragioni del potere, fra le ragioni del maschile e quelle del femminile?”
E la mia Antigone trova forse una possibile risposta.
La sua legge, seppur legge di donna, non è incisa sulla pietra ma nel suo cuore, E si chiede: se il mondo fosse stato in mano alla grazia femminile, al suo intuito, a suo veder oltre, alla sua eleganza, alla sua dolcezza, al suo essere magicamente madre, forse l’amore e la pietà governerebbero sul genere umano?”
Silvia Priori restituisce la condanna di Antigone e la sua tragica fine in maniera circolare, raccogliendo in un respiro che poi diventa rantolo la sua storia, una storia che inizia lieta, che dipinge un’infanzia gioiosa piena di giochi con i fratelli Eteocle, Polinice e con l’inseparabile sorella Ismene ma che poi cade nella tragicità. Antigone decide di dare sepoltura al fratello Polinice, pur contro la volontà del nuovo re di Tebe, Creonte, che l’ha vietata con un decreto.
Polinice, infatti, è morto assediando la città di Tebe, comportandosi come un nemico: non gli devono quindi essere resi gli onori funebri. Scoperta, Antigone viene condannata dal re a vivere il resto dei suoi giorni murata viva. In seguito alle profezie dell’indovino Tiresia e alle suppliche del figlio Emone, Creonte decide infine di liberarla, ma è troppo tardi perché Antigone, nel frattempo, si è impiccata.
La ribellione di Antigone non riguarda soltanto la sottomissione al re, ma anche il rispetto delle convenzioni sociali che vedevano la donna come sempre sottomessa e rispettosa della volontà dell’uomo. Creonte trova intollerabile l’opposizione di Antigone non solo perché si contravviene a un suo ordine, ma anche perché a farlo è una donna.
Una donna che si oppone alla legge e lo fa con il linguaggio dell’amore fraterno.
“La mia Antigone – afferma Silvia Priori – è una donna come tante, una donna di oggi, che lotta, che danza, che ama, che resite…la mia Antigone è un flash back in un solo respiro, uno solo, quell’ ultimo respiro prima di…”
Lo spettacolo sarà introdotto dal Prof. Gherardo Ugolini, professore presso l’Università di Verona dove insegna Filologia classica, Storia della tradizione classica e Storia del teatro e della drammaturgia classica. È membro della redazione di Skenè. Journal of Theatre and Drama Studies e della collana «Visioni del tragico» (Edizioni di pagina). È vicedirettore del Centro di Studi “Skenè – Studi Interdisciplinari sul Teatro” dell’università di Verona.
BIGLIETTO
Intero € 15,00
Ridotto € 6,00 (under 18 e over 65)
Con: Silvia Priori
Performer: Arianna Rolandi
Testo: Mario Bianchi
Musiche e testo canzoni: Marcello Franzoso
Scene: Luigi Bello
Costumi: Imperial Center Amman
Lighting Design: Lorenz Ronchi
Regia: Silvia Priori