Un’impresa di Busto Arsizio protagonista alla Cop29. Così Sopfarm rende sostenibile gli allevamenti intensivi
Presentato alla COP29 il progetto di SOP Save Our Planet per ridurre le emissioni in agricoltura e allevamento. Tovaglieri (Lega): "Un modello di decarbonizzazione realistica"
Alla COP29, la Conferenza ONU sul Clima, si è acceso un riflettore sull’Italia grazie alla presentazione del progetto di SOP-Save Our Planet, azienda di Busto Arsizio impegnata nella sostenibilità ambientale. La tecnologia proposta da SOP punta a rivoluzionare il settore agricolo e zootecnico, migliorando la produttività degli operatori e riducendo al contempo le emissioni dannose per l’ambiente.
L’eurodeputata Isabella Tovaglieri (Lega), presente all’evento, ha elogiato il progetto sottolineandone l’approccio pratico e innovativo: “Il cambiamento climatico si combatte con soluzioni concrete, non con ideologie. SOP ha mostrato come sia possibile combinare produttività e sostenibilità, offrendo un modello di decarbonizzazione intelligente.”
La tecnologia SOP: un modello per il futuro
Fondata nel 2001 e con sede a Busto Arsizio, SOP ha sviluppato la tecnologia proprietaria SOP Inside, validata da studi scientifici condotti da università italiane e internazionali. Questo approccio aiuta agricoltori e allevatori a migliorare la qualità e la quantità delle produzioni, riducendo al contempo l’impatto ambientale.
Il CEO di SOP, Marco Poggianella, ha illustrato il progetto durante la giornata dedicata all’agricoltura, settore riconosciuto come strategico per la sovranità alimentare e la sicurezza climatica. “La nostra tecnologia offre un’opportunità concreta per coniugare sostenibilità ed efficienza produttiva, affrontando il problema delle emissioni senza sacrificare la competitività del settore agricolo,” ha dichiarato Poggianella.
La tecnologia proposta consiste in un additivo chiamato Sop Lagoon che abbatte, secondo i dati forniti dall’azienda, del 100% ammoniaca e protossido di azot, fino all’80% il metano e al 75% l’anidride carbonica presente nei liquami degli allevamenti intensivi.
Lombardia e territorio in prima linea
Il progetto di SOP è già supportato dalla Regione Lombardia, che lo considera un modello replicabile per una transizione ecologica realistica. Tovaglieri ha sottolineato come il territorio di Busto Arsizio e della provincia di Varese si confermi all’avanguardia in questo settore, dimostrando un approccio pragmatico alla decarbonizzazione.
In un contesto internazionale spesso segnato da proposte controverse, come l’abbattimento di 30 milioni di capi di bestiame in Olanda, Tovaglieri ha evidenziato la necessità di soluzioni bilanciate e sostenibili. “La decarbonizzazione deve essere intelligente e sostenibile, non punitiva per i produttori,” ha affermato, ribadendo la necessità di coinvolgere anche Paesi come la Cina, principale responsabile di un terzo delle emissioni globali.
Il confronto con l’Italia e l’Europa
A margine dei lavori, Tovaglieri ha incontrato Francesco Corvaro, inviato speciale del governo italiano con delega al cambiamento climatico, per discutere delle priorità italiane in tema di sostenibilità. “Progetti come quello di SOP sono fondamentali per dimostrare che l’Italia può essere un punto di riferimento nella lotta al cambiamento climatico,” ha commentato l’eurodeputata.
Verso un futuro sostenibile
Il progetto di SOP Save Our Planet rappresenta un esempio concreto di come tecnologia e innovazione possano guidare il settore agricolo e zootecnico verso un futuro più sostenibile. La sua presentazione alla COP29 sottolinea l’importanza di soluzioni pratiche per affrontare la crisi climatica, combinando efficienza produttiva e riduzione dell’impatto ambientale.
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