Varese non ci prova nemmeno: Trieste passeggia sulla Openjobmetis

Biancorossi mai in partita e travolti in trasferta: solito crollo a rimbalzo, e stavolta anche l'attacco funziona poco (107-81). Si apre una settimana decisiva per cambiare volto a una squadra depressa

trieste openjobmetis

Può, una squadra sconfitta quattro volte nelle precedenti cinque partite, trovare una maniera di fare peggio di così. Sì, e lo dimostra l’Openjobmetis di Herman Mandole che a Trieste non solo incamera un passivo superiore ai 100 punti (107-81 per la cronaca), non solo viene travolta nel conto dei rimbalzi, non solo viene “scherzata” dai giocatori di casa che si concedono passaggi alla Harlem Globetrotter. Oltre a tutto questo infatti, Varese stavolta neppure prova a combattere, cosa che aveva fatto per lunghi tratti di partita (con o senza Mannion) negli appuntamenti precedenti.

Merito di Trieste, certo, ma anche demerito di una squadra apparsa svuotata e incapace – dopo aver preso uno sberlone sul finire del primo periodo – di creare un argine, una trincea. Di reagire, di tornare sotto. Quasi che i 20 di distacco cristallizzati a cavallo dell’intervallo e firmati in buona parte da Markel Brown andassero “bene”, salvo poi chiudere sotto addirittura di 26, ennesima imbarcata che lascia pochi dubbi sulla scarsità di questo complesso. (foto: FB Pallacanestro Trieste)

Un gruppo sul quale è necessario intervenire con forza, innestando due uomini di qualità ma anche di carattere per non ripetere la mollezza, l’apatia e l’arrendevolezza mostrate in terra giuliana. A Trieste è bastato controllare i rimbalzi senza nemmeno faticare (49-32 il totale, 16 quelli offensivi concessi) per scavare un solco a suon di tap in e secondi tiri con Varese incapace di fare il tagliafuori. Vanificando così anche qualche discreta difesa sull’uomo che, tutto sommato, si è vista nella prima parte di gara ma che non è stata supportata da un minimo di attenzione dopo i tiri avversari.

Difficile commentare anche le prove dei singoli, anche perché i bottini finali (i 19 di Johnson, i 9 di Librizzi) sono per la maggior parte figli del “garbage time”, il tempo della spazzatura dove si raccoglie il possibile, come lo definiscono gli americani. Quando la partita contava (una dozzina di minuti a stare larghi) è stato il quasi tagliato Gabe Brown l’unico a dare una spinta concreta. Gray ha giocato solo 12′ e si è fermato per un risentimento muscolare al polpaccio. Da salvare, almeno, la reazione di Akobundu-Ehiogu dopo due partite pessime, ma stiamo parlando di dettagli. Nulla di solido, insomma.

E così la OJM resta ancorata nei bassifondi con un calendario che è meglio non guardare, da tanto che fa paura: si entra fin da subito in una settimana decisiva per cambiare radicalmente volto alla squadra, per evitare che alla pochezza tecnica si aggiunga uno scoramento sempre più forte. E c’è, infine, da domandarsi se per Mandole non sia almeno tempo di un fuocherello acceso sotto alla panchina, perché anche dalle sue parti servirebbe una reazione concreta, non solo parole.

Il fiammifero di Brown è l’unica fiammella. Hands, Johnson: dov’è la leadership?

PALLA A DUE

Nella prima partita senza Nico Mannion (che ha saltato le ultime due ma era con la squadra) tocca al giovanissimo Gabriele Turconi, azzurrino di classe 2008, andare in panchina con la formazione di Mandole. La OJM porta sei stranieri in panchina e rimette in quintetto Matteo Librizzi: lo starting five è quindi lo stesso visto con Pistoia. La Trieste dei tanti ex recupera Valentine (assente nell’ultima partita) che entra in quintetto dopo Ross e Brown. Panchina invece per Justin Reyes. In tribuna anche Giancarlo Ferrero, doppio ex della partita.

LA PARTITA

Q1 – L’avvio di Varese non è certo da ricordare: un paio di canestri in avvio, poi è subito blackout con Trieste che scappa fino al 14-4 e con gli ospiti che alternano errori e falli commessi aggiungendo al tutto anche una pessima uscita dal timeout di Mandole. Il coach argentino pesca Gabe Brown dalla panchina e il 44 dà una scossa segnando l’unica tripla del quarto e 7 punti totali. Ma proprio quando la OJM torna a contatto (-4) arrivano due triple di Uthoff a dare il +12 della sirena (27-15).

Q2 – Il divario accumulato nella prima parte della gara, di fatto, si mantiene lungo tutta la seconda frazione perché Varese pur variando i quintetti (anche senza pivot) non trova alcuna continuità. E se la difesa sull’uomo a tratti funziona, sono i rimbalzi e i tap in (ben 3 di Brooks…) concessi a Trieste a tenere i giuliani intorno ai 20 di vantaggio. Una tripla di Jaron Johnson è l’unico sussulto del 92 mentre nel finale Hands – pessimo fino a lì – trova un paio di entrate vincenti e un assist a Kao. Ma dall’altra parte Markel Brown è un uragano: i suoi 15 punti valgono il 50-32 di metà gara.

Q3 – In meno di un minuto la partita perde due attori, Alviti e Markel Brown per infortunio, ma per fortuna rientreranno entrambi. Una tripla di Jaron Johnson illude per qualche secondo i tifosi di Varese ma la realtà è diversa, perché quando Trieste fa sul serio si riporta presto sopra i 20 di distacco. E se Markel ora è più tranquillo, tocca a Valentine (e un po’ anche a Ross) indossare i panni del distruttore della difesa di cartavelina imbastita dagli ospiti. Mandole prova anche Fall ma senza risultati, così la OJM si deve accontentare di qualche prodezza isolata (taglio a canestro di Brown, acrobazia di Harris) senza pretendere di ridurre il divario (74-53).

Mandole: “Una parola per questa sconfitta? Vergogna”

IL FINALE

Coach Christian cambia i quintetti e dà spazio alle seconde linee senza paura di essere braccato dagli ospiti, senza idee e senza particolare mordente, tanto che Candussi valica la doppia cifra mentre Valentine e Ruzzier distribuiscono passaggi spettacolari ai compagni che non sbagliano. Librizzi e poi Jaron Johnson arrotondano il proprio bottino, Kao si sbatte per qualche rimbalzo in più ma appena Trieste decide di accelerare dà un altro colpo al punteggio. Si chiude 107-81, solita grandinata da dimenticare al più presto.

PALL. TRIESTE – OPENJOBMETIS VARESE 107-81
(27-15, 50-32; 74-53)

TRIESTE: Ross 10 (2-4, 1-3), M. Brown 20 (3-6, 4-4), Valentine 21 (6-8, 3-8), Uthoff 9 (1-4, 2-3), Jay. Johnson 10 (4-9); Bossi 3 (1-3), Deangeli 2 (1-1), Ruzzier 6 (0-2, 2-3), Campogrande 3 (0-0, 1-2), Candussi 13 (3-5, 2-5), Brooks 10 (4-5). Ne: Reyes. All. Christian.
VARESE: Librizzi 9 (3-5, 1-4), Hands 12 (6-8, 0-5), Gray 4 (2-3, 0-2), Jar. Johnson 19 (2-8, 4-8), Akobundu-Ehiogu 10 (5-6); Harris 8 (3-4, 0-2), Alviti 5 (1-1, 1-5), Assui, Fall, G. Brown 14 (3-4, 2-7). Ne: Virginio, Turconi. All. Mandole.
ARBITRI: Grigioni, Valzani, Marziali.
NOTE. Da 2: T 24-44, V 25-39. Da 3: T 16-31, V 8-33. Tl: T 11-18, V 7-11. Rimbalzi: T 49 (16 off, Brooks, Johnson, Valentine), V 32 (9 off., Akobundu 10). Assist: T 22 (Valentine 6), V 13 (Hands 6). Perse: T 12 (Ross, Valentine 4), V 12 (Hands 4). Recuperate: T 6 (Valentine 6), V 8 (Librizzi 3). Usc. 5 falli: nessuno. Spettatori: 5.760.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 03 Novembre 2024
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