A Cuveglio i sindaci della provincia a raccolta dopo lo striscione neonazista con svastiche e fascio littorio

Lunedì mattina la posa di un cartello che onora i partigiani. Martedì alle 18 un presidio voluto dal sindaco Giorgio Piccolo per reagire ad «un atto ignobile e vigliacco e per far sentire la nostra voce democratica e per rappresentare in modo plastico il rifiuto della violenza, della falsità storica e per affermare il valore della libertà democratica»

Generico 02 Dec 2024

“Onore e gloria ai partigiani”. Un o scritto vergato a mano, poco più di un biglietto, e un vaso di fiori bianchi: forse non basta questo per lavare l’offesa ad una via dedicata alla prima battaglia della Resistenza italiana combattuta sui monti del San Martino, appunto “Via Battaglia del San Martino” che attraversa Cuveglio: sabato sera uno striscione con svastiche e fasci littori esposto fuori da un monumento a caduti della Prima Guerra mondiale (quindi non un sacrario per i morti della Seconda) è stato srotolato verso l’ora di cena, poco passate le 20.

Il medesimo striscione è comparso poi a guisa di rivendicazione nel canale telegram del gruppo neonazista dei Do.Ra., noti a livello provinciale (e non solo) per posizioni antistoriche e rievocazioni negazioniste legate soprattutto all’esaltazione della repubblica sociale italiana (stato fantoccio voluto da Hitler all’indomani dell’operazione “Asse” che comandò l’invasione dalle frontiere del Brennero delle divisioni corazzate tedesche che in pochi giorni occuparono il Paese) e a minimizzare la lotta partigiana.

Questa mattina, lunedì, una persona ha posto il cartello e i fiori proprio nel punto in cui sabato sera la Digos di Varese ha rimosso lo striscione e attivato le indagini. Si tratta di attività volta a identificare i responsabili attraverso l’analisi dei sistemi video presenti in paese, al termine delle quali sarà possibile avere un quadro che permetta di risalire alle responsabilità del gesto che esalta il regime nazista e fascista per via di svastiche e fasci littori presenti nello striscione esposto, fotografato e fatto veicolare usi social.

La posa dei fiori e del cartello è il primo atto di reazione della valle a quanto avvenuto, valle che, è bene ricordarlo, ha patito durante e dopo i combattimenti del San Martino (novembre 1943: 150 partigiani contro 2.000 fra repubblichini e nazisti, con supporto aereo) un tributo elevato fatto scontare alla popolazione civile: rastrellamenti, arresti, e anche torture inflitte nei locali del comando delle SS allestito sotto al palazzo municipale di Rancio Valcuvia. Memoria collettiva non del tutto sparita, e resa sempre più viva dalle diverse sortire neonaziste soprattutto a Duno, dove trova spazio il sacrario dei caduti fra i resistenti (“Esercito Italiano – Gruppo Cinque Giornate“, composto da soldati non più del regio esercito che non si sbandarono dopo l’8 Settembre 1943 ma si opposero con le armi all’invasione tedesca e agli accoliti della Rsi).

Anche per questa memoria non scomparsa, per dare un segnale forte della società civile e antifascista, il sindaco di Cuveglio Giorgio Piccolo ha indetto per martedì 3 dicembre alle 18 un presidio nella grande piazza antistante il municipio di Cuveglio a cui sono stati invitati tutti i sindaci della provincia di Varese per reagire ad «un atto ignobile e vigliacco che questi personaggi continuano a perpetrare seppure ben conosciuti dalle forze dell’ordine e dalla magistratura. Questo ennesimo intollerabile atto non può passare sotto un silenzio». Sarà un presidio «breve ma significativo», conclude il sindaco Piccolo nell’atto di convocazione della manifestazione «per far sentire la nostra voce democratica e per rappresentare in modo plastico il rifiuto della violenza, della falsità storica e per affermare il valore della libertà democratica»

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 02 Dicembre 2024
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