A dieci mesi dall’aggressione, la docente di Enaip Sara Campiglio racconta: “A febbraio mi sono trovata di fronte a due strade”
Ospite della trasmissione di Bruno Vespa, ha ricordato il giorno dell'aggressione e ribadito l'importanza della vicinanza nell'educazione, come aveva raccontato alla festa per gli 80 anni delle Acli
Sono passati 10 mesi dall’aggressione avvenuta a scuola, l’Enaip di Varese. La docente Sara Campiglio, rimasta vittima di un accoltellamento da parte di uno studente, è intervenuta nella trasmissione di Bruno Vespa su Rai1 “5 minuti”.
Insieme al Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha affrontato il tema della violenza ma anche della fragilità degli ambienti scolastici, delle misure introdotte dal Ministro per frenare il clima difficile. (foto tratta dalla pagina Facebook di Enaip Varese)
La docente ha parlato del suo aggressore, un ragazzo che, con quel gesto, aveva espresso un grido di dolore inatteso perchè il suo cammino, come quello dei suoi compagni, era verso il futuro: «Mi ha colpito alle spalle – ha raccontato in trasmissione – Quando ho capito chi era, ho provato un profondo dolore perchè era un ragazzo normale impegnato a costruirsi la sua vita professionale».
La professoressa Sara Campiglio lo scorso 29 novembre intervenendo alla festa per gli 80 anni delle Acli a Roma ha ricordato il giorno del suo ferimento e come quel gesto l’abbia costretta a interrogarsi sulla sua lunga esperienza di formatrice tra i ragazzi
Buongiorno a tutti,
vorrei inquadrare questo mio intervento come una testimonianza sul valore della VICINANZA nell’educazione.
A febbraio, il percorso della mia vita è giunto a uno stranissimo bivio. È successo qualcosa che, in apparenza, è sembrato negare tutto quello in cui ho creduto e per cui ho agito negli ultimi 35 anni.
Finché non si spezza il quotidiano camminiamo sereni sul solco che nei decenni abbiamo tracciato. Ma quando la mosca bianca entra nella stanza, è l’ora in cui la volontà o divampa o soffoca.
A febbraio mi sono trovata di fronte due strade.
Da un lato lasciar vincere la smentita sulle mie convinzioni, assumere una postura difensiva, e riempiere gli spazi di relazione con pregiudizio e colori scuri.
Dall’altro, continuare a scegliere di credere ancora a quello in cui ho sempre creduto.
35 anni al fianco dei ragazzi mi hanno dato prova del fatto che il clima vincente in un contesto formativo non sia mai quello punitivo e freddo dell’autoritarietà, ma quello accogliente e caldo dell’autorevolezza.
Dedico il mio intervento ai ragazzi dell’Enaip e all’ENAIP !!!!
All’Enaip abbiamo sempre accolto giovani in situazione di fragilità e marginalità sociale.
Ci avviciniamo tanto a loro, quanto serve per poter tendere loro la mano, ma tanto vicino che ho potuto essere raggiunta da una mano armata.
Qualcuno potrebbe dire che questo prova la necessità della distanza, eppure credo che provi l’esatto contrario.
Conferma solo che lo sforzo non deve essere sporadico bensì sistemico, conferma che una candela rischiara poco ma che se tutte illuminano lo stesso punto, il buio si dissolve.
La vita ci capita è vero, a capitare però è solo la materia informe che sarà poi modellata dalle nostre convinzioni. Insomma, non ci resta che scegliere col cuore quello in cui vogliamo credere.
Ho provato ad insegnare, sempre, il valore della GRATITUDINE, ora sono io che dico GRAZIE a TUTTI, sottolineo TUTTI i miei ragazzi, i miei colleghi in particolare a Marco con il quale ho condiviso ogni ora della mia storia lavorativa, ai miei Direttori con un ricordo di affetto speciale ad Alfredo.
Concludo con una citazione di MARCO AURELIO
“La nostra vita è quello che i nostri pensieri fanno di essa”
Sara Campiglio
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