Dalla Spagna la mia avventura in Erasmus a Varese
Paula Bermejo racconta la sua esperienza come studentessa all'Università dell'Insubria. "Trasferirmi in Italia, lontano dal comfort della mia casa in Spagna, è stata l'occasione per iniziare a scrivere la mia storia"
Il mio spirito avventuroso mi ha portato a Varese, una piccola ma straordinaria città del nord Italia. Tutto è iniziato circa un anno fa, quando ho preso la decisione di trasferirmi per sei mesi e oggi, a distanza di quasi tre mesi, posso dire che è una delle migliori decisioni che abbia mai preso in vita mia.
Sono Paula, una studentessa di Giornalismo e Comunicazione Audiovisiva presso l’Università Miguel Hernández di Elche, in Spagna, ma da quasi tre mesi vivo in Italia, precisamente a Varese, una città che non avevo mai sentito nominare ma in cui ho deciso di trasferirmi per dare una svolta alla mia vita e continuare i miei studi presso l’Università degli Studi dell’Insubria. Non lo nego, non è stato un processo facile, perché andare in Erasmus comporta molti inconvenienti che non conosci finché non li vivi, ma oggi sono contenta di ogni piccolo attacco d’ansia che ho avuto in questi mesi, perché senza quello non sarei qui a scrivere.
La mia routine qui è piuttosto particolare: cerco di andare a lezione ogni volta che posso, anche se ogni tanto siamo in un posto diverso. Negli ultimi mesi, ho visitato città italiane e altre parti d’Europa come Francia, Polonia, Austria e Repubblica Ceca. Conoscere luoghi diversi e avere quell’istinto di sopravvivenza con cui noi studenti Erasmus ci identifichiamo è qualcosa che mi fa sentire molto fortunata di vivere.
Questa città è speciale, ha luoghi bellissimi che sono molto sottovalutati da chi non la conosce. Andare a prendere il famoso aperitivo al nostro bar di fiducia chiamato Shaker o incontrare tutti gli spagnoli alle Scuderie Cavallotti, un altro dei nostri posti preferiti, è in cima ai piani migliori, così come mangiare una buona pizza al Pizzium mentre incontro i miei nuovi amici che sono diventati la mia famiglia o un gelato a La Romana, a prescindere dai 10 o 0 gradi. Finire la giornata con l’intera città coperta di neve ma svegliarsi con un sole fantastico o andare al mercato per passare ore a guardare cose con i miei amici è qualcosa che mi ha fatto innamorare di questa città e che si può provare solo se si è qui.
Per quanto riguarda l’università, a differenza della Spagna, dove andavo a piedi a lezione, ho notato un grande cambiamento in quanto devo prendere i mezzi pubblici e la maggior parte delle lezioni che frequento hanno pochi studenti, ma ho fatto grandi amicizie che mi hanno dimostrato che ci sono persone fantastiche in tutto il mondo disposte ad aiutarti in qualsiasi cosa tu abbia bisogno.
Mi sto abituando alla lingua poco a poco, la capisco ogni giorno meglio e all’università mi danno il supporto necessario per imparare le basi. Trovo le lezioni molto interessanti, ci esercitiamo in gruppo e mi piace perché ho la possibilità di parlare un po’ in italiano, esercitandomi.
Trasferirmi in Italia, lontano dal comfort della mia casa in Spagna, è stata l’occasione per iniziare a scrivere la mia storia, ricca di sfide, di apprendimento e di momenti che rimarranno per sempre nella mia memoria.
Ogni giorno qui mi sorprende sempre qualcosa di nuovo: una conversazione in italiano con uno sconosciuto, un pomeriggio di sole quando il resto della giornata è nuvoloso, una gita improvvisata in una nuova città o una chiacchierata con amici che sono diventati una parte essenziale della mia vita.
La vita Erasmus è quindi un’avventura costante, un turbinio di emozioni che vanno dall’incertezza all’euforia. Ma ciò che mi rimane davvero impresso di questa esperienza è la sensazione che, alla fine, il viaggio è sia interiore che esteriore. Qui non sto solo scoprendo l’Italia, ma sto anche esplorando i miei limiti e conoscendo me stessa. E anche se ho ancora tempo per continuare a vivere questa avventura, posso già dire che questa esperienza, con tutti i suoi alti e bassi, è stata la scelta migliore.
Per concludere, vorrei aggiungere una frase che mi definisce e con la quale mi sento identificata in Erasmus ed è: “le vecchie chiavi non apriranno mai nuove porte”quindi la decisione migliore è sempre quella di uscire dalla propria zona di comfort.
Paula Bermejo
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