Daniele Cassioli, il campione cieco che insegna resilienza agli imprenditori

Alla serata di Confapi Varese, l'atleta e consulente aziendale ha parlato di leadership, accettazione e forza interiore, ispirando il pubblico con la sua storia

Confapi

«Avrei ascoltato Daniele Cassioli per un’altra ora. Una pulizia di pensiero, un’autoironia e un buon senso a cui siamo poco abituati». L’avvocato Giuseppe Gibilisco, storico consulente di Confapi, era tra i presenti all’assemblea dell’associazione datoriale che si è tenuta mercoledì scorso nella sala Lyceum di Varese. Considerando le manifestazioni di affetto e stima rivolte a Cassioli, atleta diversamente abile, erano in molti a pensarla come Gibilisco, compreso chi scrive.
Il tema che Cassioli doveva affrontare era “la resilienza”, declinato sul versante delle imprese e dell’imprenditore, con tutte le argomentazioni connesse alla leadership, a cominciare dalla visione che un imprenditore deve avere. E il fatto che Cassioli sia cieco dalla nascita non significa nulla, anzi, avvalora l’ipotesi che sia il paesaggio interiore di ognuno di noi a darci le coordinate del nostro modo di stare al mondo. Le coordinate di Cassioli sono straordinarie perché vissute sulla carne viva di chi fin dalla nascita ha dovuto fare i conti con «la sofferenza degli ostacoli».
(nella foto, da sinistra: Luciana Redaelli, Giorgio Binda, Daniele Cassioli,  Nicola Nastro, Piero Baggi)

SIAMO TUTTI CIECHI

Fatta questa premessa, l’aspetto straordinario di questo splendido quasi quarantenne è la sua visione del mondo, ben lontana da un elenco di lamentele o rivendicazioni rivolte alla società. Cassioli fa un’operazione semplice e geniale chiedendosi: cosa c’è della mia esperienza che io posso condividere universalmente per aiutare gli altri? Del resto siamo tutti ciechi di fronte alla vita e ai suoi imprevisti.

IL VENTO CONTRO

«Quando si è trattato di scrivere un libro e di scegliere il titolo – ha raccontato Cassioli – ho pensato a una frase come: “Beati voi che ci vedete” o “Io sono cieco e voi no”. Ma non è che i vedenti vivono gratis. I problemi esistono per tutti. Allora ecco il senso un po’ del titolo “Il vento contro”. Ognuno di noi ha dei venti contro che a volte sono grandi dolori e grandi fatiche però la possibilità di gestirli è molto più in mano nostra di quanto noi pensiamo».
Chi vede veramente, dunque, è colui che è consapevole, cioè in grado di riconoscere i suoi limiti e i suoi punti di forza. «Non possiamo controllare tutto – ha spiegato l’atleta – e allora dobbiamo concentrarci su ciò che possiamo influenzare. Il resto è una dispersione di energie».

CASSIOLI RIBELLE

Ventidue titoli mondiali, 25 titoli europei e 35 titoli italiani, conquistati nello sci nautico, sono il risultato di uno spirito “ribelle”. Oggi Daniele Cassioli non è solo un campione sportivo, ma lavora come fisioterapista –  anche se gli avevano detto che per un cieco non sarebbe stato possibile – e consulente aziendale. Non si è mai arreso ai tanti pareri negativi ricevuti nella vita, trovando sempre un percorso alternativo per raggiungere l’obiettivo prefissato. E lo ha potuto fare solo nel momento in cui lui e la sua famiglia, dopo aver girato i quattro angoli del mondo e finite le preghiere per trovare una cura, hanno accettato l’unico “no” che contava: per la retinite pigmentosa non c’è una cura.

LA RINASCITA

«A quel punto – ha raccontato Cassioli – ci siamo chiesti perché questa cosa fosse successa a noi e perché proprio a me. È stato un momento di grande dolore e al tempo stesso la vera rinascita per me e per i miei genitori. Avevamo capito che nessuno avrebbe potuto aiutarci e che quindi in qualche modo saremmo dovuti essere noi a trovare una strada».
La serata si è conclusa con una tavola rotonda che ha visto la partecipazione di Giorgio Binda, vicepresidente di Confapi Varese, e di due imprenditori locali: Luciana Redaelli, titolare della Q-Print srl società benefit, e Nicola Nastro della Nastro & Nastro srl, realtà storica di Germignaga. Entrambi hanno condiviso esperienze significative di resilienza aziendale, in perfetta sintonia con il messaggio ispiratore di Cassioli.

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Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 14 Dicembre 2024
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