“La città di Varese e i vecchi frontalieri ‘scippati’ dal Governo”

Il senatore del Partito Democratico Alfieri spiega come in Finanziaria stanno per essere approvate norme che penalizzano il solo capoluogo varesino e ricattano i vecchi frontalieri

Uno scippo, un furto con scasso: non usa mezzi termini il senatore del PD Alessandro Alfieri parlando dell’emendamento alla legge Finanziaria che rivede l’attribuzione diretta dei ristorni ai Comuni modificando il rapporto tra numero di frontalieri e popolazione residente alzandolo dal 3% al 4%.

Una revisione, poi aggiustata con l’esclusione dei comuni con meno di 15.000 abitanti, che, di fatto, riduce alla sola città di varese il taglio di 4 milioni di euro.

Punita la città di Varese

« Una norma punitiva per il Comune a guida centrosinistra che va a incidere sul bilancio comunale, nelle voci essenziali come la manutenzione delle strade, il diritto allo studio, il sociale».

Il senatore denuncia il voltafaccia della Lega che aveva lavorato, insieme al PD, per arrivare agli accordi con la Confederazione Elvetica sul lavoro frontaliero, un trattato internazionale che ora viene modificato con la Legge di Bilancio: « Avevamo raggiunto un’intesa che ora viene disattesa. Con l’emendamento sui piccoli comuni, di fatto, si colpisce solo il capoluogo varesino e si salva la ventina di enti tra Varesotto e Comasco, molti a guida del centro destra».

4 milioni per le crisi aziendali

La critica principale del senatore Alfieri è sulla motivazione della normativa: « Hanno detto di voler investire quei soldi per le crisi dell’occupazione, come se bastassero 4 milioni di euro per sistemare i gravi problemi che ci sono sul territorio. Occorrono ben altri fondi, per altro previsti da altre linee di finanziamento europee e nazionali. Parliamo di miliardi per sostenere un tessuto economico in crisi e non di 4 milioni, pochi spiccioli, prelevati con un furto con scasso al comune di Varese».

Tagli al bilancio di Varese per rifare le strade per i servizi sociali e parascolastici

Il Senatore Alfieri ricorda che lo spirito dell’accordo tra Svizzera e Italia prevede che i ristorni vadano investiti in opere e servizi destinati ai frontalieri come il rifacimento delle strade percorse per andare al lavoro, piuttosto che il pre o dopo scuola per i figli : « La giustificazione adottata è sconclusionata ed è solo punitiva. Dovranno spiegarla ai cittadini».

Il “ricatto” ai vecchi frontalieri

E se per la città di Varese si parla di furto, per i frontalieri “vecchi”, esclusi dall’accordo Italia Svizzera, si profila il “ricatto”: « La tassa sulla salute, decisa lo scorso anno e non entrata in vigore perchè pasticciata e senza base giuridica, – spiega Alfieri – viene riproposta imponendo ai frontalieri di autodenunciarsi e minacciando di raddoppiare l’aliquota prevista se non si atterranno alle disposizioni».

Chiedere ai comuni i dati sui frontalieri

La norma sulla salute si era arenata davanti al rifiuto dei Cantoni svizzeri di fornire alle regioni italiane i dati dei lavoratori frontalieri. Senza quell’anagrafe, non si poteva procedere a definire l’aliquota ( prevista tra 30 e 200 euro). Da qui la novità nella Finanziaria che dà mandato di procedere, comunque, chiedendo ai vecchi frontalieri di autodenunciarsi,  prevedendo una sanzione in caso di mancata denuncia. Sulla base dei dati raccolti in questo modo, o ottenendoli dai comuni di residenza, le Regioni di confine potranno procedere a definire la normativa di tassazione ulteriore disponendo l’aliquota: « Anche in questo caso vengono disattesi gli accordi che avevano preso con la Confederazione Svizzera. All’interno di quell’accordo è previsto un tavolo di confronto paritetico per discutere delle tematiche che hanno impatto sull’economia transfrontaliera. Il Governo italiano assume decisioni che contravvengono agli accordi in modo unilaterale, senza confronto».

Per la prima volta una legge punitiva contro una città

Le novità che penalizzano Varese e i vecchi frontalieri sono ormai in dirittura d’arrivo, la Finanziaria è blindata e il voto arriverà entro fine anno: « I cittadini devono sapere  che deliberatamente sono stati colpiti i servizi essenziali per la città. Quei 4 milioni di euro sarebbe stati spesi bene, magari, per altre esigenze come la sanità perchè è condivisibile l’idea che i frontalieri contribuiscano a sostenere la sanità italiana a cui si rivolgono. Non si venga a raccontare, però, che sono fondi che servono per l’economia. La Lombardia, soprattutto, sconta anche il taglio di 4,6 miliardi di euro per il sostegno all’automotive in grave sofferenza. Alla luce di tutte queste cose non si può fare altro che parlare di scippo ai cittadini di Varese e ai frontalieri».

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 19 Dicembre 2024
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  1. Paskyu
    Scritto da Paskyu

    Faccio notare all’On Alfieri che i lavoratori frontalieri contribuiscono già alla sanità italiana, in quanto parte delle tasse pagate in svizzera rientrano in Italia ed una parte di queste sono già destinate alla sanità.
    Peraltro, ai frontalieri non è concesso detrarre spese ne mediche ne di altro tipo per sé stessi ed anche per i propri familiari.

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