Luca Missoni in mostra a Pisogne con le lune e un’opera site specific
Il Mirad’Or e la Chiesa di Santa Maria della Neve ospitano dal 14 dicembre l'esposizione dell'artista con una selezione delle “sue” lune
Da anni Luca Missoni fotografa, indaga e riflette sulla luna. Non una metafora ma la luna vera, quella che illumina la notte, che fa sognare e che ha ispirato centinaia di poeti. Il suo lavoro è metodico, riflessivo ma mai ripetitivo anche se il soggetto prediletto non viene mai tradito.
Una nuova mostra a Pisogne, sul Lago d’Iseo presenta la mostra personale dell’artista dal titolo “iseo∼serenitatis” dal 14 dicembre 2024 al 26 gennaio 2025 presso il Mirad’Or e la Chiesa di Santa Maria della Neve.
L’esposizione, organizzata dal Comune di Pisogne e curata da Maurizio Bortolotti, presenta un’installazione immersiva, realizzata specificamente per questa occasione che, unitamente ad alcune stampe fotografiche di grande formato, racconta la profonda passione dell’artista per la Luna e le sue infinite variazioni.
Per la prima volta Luca Missoni espone nel contesto del Lago d’Iseo, con un progetto site-specific, nato cioè appositamente per questo luogo, che mette in dialogo la sua opera con gli affreschi del Romanino e con la suggestiva architettura del Mirad’Or – una struttura leggera appoggiata sulle acque del lago come una moderna palafitta – e il paesaggio circostante.
L’opera di Luca Missoni esplora il legame profondo tra la Terra e la Luna, mettendo in relazione la geografia terrestre del Lago d’Iseo con il mare Serenitatis della Luna. La chiave di lettura del progetto è rendere esplicito il legame tra la Terra e il suo Satellite. La mostra si compone di un’opera principale dal titolo Moon Phases, una sequenza di lune realizzate filtrando la luce solare nelle sue variazioni cromatiche. Posta sulla parete di vetro più lunga del padiglione, la serie interagisce di giorno e di notte con la superficie del lago in un gioco di riflessi e trasparenze che il vetro contribuisce ad amplificare, creando un dialogo con il paesaggio circostante.
Su una delle vetrate più strette, Blue Moon emerge da un profondo nero cosmico e stabilisce un collegamento visivo con gli spettatori che guardano il padiglione dalla riva del lago, ribadendo il gioco dei riverberi tra le immagini della Luna e i riflessi dell’acqua. Sulle pareti di fondo è presentata Moon Atlas, una sequenza di tre grandi opere, in cui l’oggettività della rappresentazione è la cifra principale della visione dell’artista e l’essenza della sua lettura del mito della Luna in età moderna. Infine, una selezione di immagini di piccolo formato ripercorre i primi passi della ricerca lunare dell’artista.
Nell’abside della Chiesa di Santa Maria della Neve, che ospita un importante ciclo di affreschi cinquecenteschi sulla vita di Cristo ad opera di Girolamo Romanino, è presente l’opera Moon Shadow, un’immagine suggestiva che dialoga rispettosamente con la sacralità del luogo.
Il risultato è un viaggio in più tappe che conduce lo spettatore in un’esplorazione del mito della Luna, rivelandone il fascino senza tempo.
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