Meta System, corsa contro il tempo per salvare l’azienda di Mornago
Concordato con riserva e 11 manifestazioni di interesse per l'azienda dell'automotive in crisi. I lavoratori in solidarietà, ma la produzione continua
Si è concluso l’incontro tra le parti sociali per la vertenza di Meta System l’azienda metalmeccanica di Mornago, del comparto dell’automotive, che sta attraversando un periodo di crisi profonda. Alla vertenza erano presenti i vertici aziendali, tra cui il nuovo legale rappresentante Alessandro Ceccone, e i delegati di Fiom Cgil, Giorgio La Rosa, e della Fim Cisl dei Laghi, Agostino Casati, con le rsu Annalisa Nobile per la Fiom e Alessandra Maiorco per la Fim.
CONCORDATO CON RISERVA
L’azienda presenterà al giudice di Bologna una richiesta di concordato con riserva, nella speranza di trovare un investitore che l’acquisisca, immettendo capitali freschi, o un partner industriale che sia in grado di risollevare le sorti della Meta System. Il giudice, a sua volta, nominerà un commissario e così l’azienda avrà un tempo che va dai 60 ai 120 giorni per ricevere manifestazioni di interesse da parte di potenziali acquirenti. Al momento l’azienda avrebbe ricevuto undici proposte da fondi di investimento e gruppi industriali del settore.
«Questa è un’azienda altamente tecnologica – sottolinea Casati – e quindi molto appetibile. Servono soldi e un piano industriale che la rimetta in carreggiata. Noi vigileremo affinché tutte le possibilità siano prese in considerazione».
SERVONO 180 MILIONI DI EURO
Per i lavoratori della Data System nei prossimi 6 mesi ci sarà il contratto di solidarietà e pertanto è sospesa ogni forma di mobilitazione sindacale. Il sito di Mornago ha ancora volumi di produzione arretrati con clienti importanti che stanno dando continuità per generare un po’ di cassa, grazie anche a lavorazioni che appartengono alla sua storia industriale. . «A questo punto cessa la mobilitazione di protesta – sottolinea Giorgio La Rosa delegato Fiom Cgil – e rimaniamo in attesa delle decisioni del commissario. In questo momento servirebbero tra i 170 e i 180 milioni di euro e pertanto si guarderà a quelle produzioni che hanno fatto la storia dello stabilimento di Mornago, produzioni ad alto valore aggiunto soprattutto nell’elettrico».
È UNA LOTTA CONTRO IL TEMPO
Un investimento che in tempi diversi per l’automotive sarebbe stato facilmente praticabile. Ma in questo momento quello delle auto non è un settore che ispira investimenti. Nel corso dell’incontro , alle parti sociali non è stato mostrato il piano concordatario, ma è molto probabile che si voglia evitare uno spezzatino delle attività e concludere invece una cessione in blocco.
«Questa azienda ha le potenzialità per venirne a capo – conclude La Rosa -. È una lotta contro il tempo e soprattutto che dipenderà dalle decisioni del commissario e dei fornitori. Certamente l’azienda non riproporrà lo stesso piano industriale della prima procedura che prevedeva dilazioni di pagamento e non stralci sui debiti. Ora è sicuro che parte di quel debito verrà invece stralciato. Il rischio vero è che salti qualche fornitore fortemente indebitato, ma con la solidarietà si riesce a gestire anche questa situazione».
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