Pagelle Pro Patria: Cavalli illude, Mehic sciupa. Soliti problemi di una squadra ingenua
Cambia il mese ma non l'attitudine della Pro Patria, che inaugura dicembre con il decimo pareggio della stagione. La squadra di Colombo continua a peccare di inesperienza e malizia
La Pro Patria pareggia 1-1 in casa contro la Pro Vercelli. I tigrotti, ridotti all’osso in difesa dove è vera emergenza, passano in vantaggio con Cavalli da calcio da fermo, poi Mehic spreca il colpo di grazia e alla fine Comi sfrutta l’ennesima ingenuità concessa dai bustocchi in stagione. La partita è la fotocopia (parola che abbiamo utilizzato già contro l’Alcione) di un copione visto troppe volte, che a due giornata dalla fine del girone d’andata inizia diventare prevedibile.
I voti ai tigrotti:
ROVIDA 6 – In 90 minuti scalda i guantoni con due mezzi interventi, prima su un colpo di testa di Comi e poi su un tiro di Iotti deviato (parata utile per evitare un corner). Alla fine, tanto per cambiare, “la tassa del gol subito” arriva lo stesso puntualissima e il portiere si ritrova a raccogliere il diciassettesimo pallone dal fondo della rete in altrettante partite. Here we go again… Non è l’inizio di GTA San Andreas, ma la fine del girone d’andata.
BASHI 6 – La Pro Vercelli si affida a lanci lunghi ma questa volta il difensore non si fa sorprendere, tornando subito a fornire una prestazione solida. Il problema della Pro Patria non è il saper difendere l’area, ma quando la palla entra “come un fulmine a ciel sereno” in quella piccola. Con l’ingresso di Reggiori si sposta a sinistra, la sostanza non cambia.
ALCIBIADE 6 – Per lui meno di un tempo prima dell’infortunio, con un unico brivido vissuto sul campo: la rovesciata di Comi terminata sul fondo. Raggiunge in infermeria – si spera per il minor tempo possibile – Lombardoni, Travaglini e Sassaro. Dei 7 difensori della rosa ieri Colombo finisce la gara con soltanto 3 a disposizione, e tutti e 3 erano in campo: il più anziano di questi è Cavalli, 24 anni all’anagrafe.
dal 39′ REGGIORI 6,5 – Entra a freddo dopo più di un mese, dopo la sconfitta di Arzignano. La Pro Vercelli cerca di colpire sulla destra, lui sbarra sempre la strada, e infatti per sfondare i piemontesi saranno costretti ad affidarsi nuovamente a un calcio piazzato (guadagnato a sinistra).
CAVALLI 6,5 – Inizia a sinistra ma già prima dell’intervallo, con il cambio forzato di Alcibiade, si posiziona al centro dove, a giudicare dalle prestazioni viste finora, si sente più sicuro, con la palla e negli interventi per recuperarla. Non lo scriviamo solo per il goal, un colpo di testa bellissimo e (potenzialmente) altrettanto pesante (nell’economia della stagione), ma perché c’è un netto divario di prestazioni (e di conseguenza anche nel rapporto applausi/fischi). Adesso tocca a lui guidare una difesa ridotta all’osso e dalla linea non verde ma verdissima: Bashi, Cavalli e Reggiori fanno 62 anni in tre.
Ennesima beffa per la Pro Patria: la Pro Vercelli agguanta il pareggio nel recupero
SOMMA 5,5 – La solita discreta gara su e giù per la fascia. Verrebbe da dire “senza infamia e senza lode”, eppure a conti fatti quell’inutile e forzato cross in un’area di rigore praticamente deserta al 89′, un passaggio a mezza altezza nelle mani di Rizzo, dà il via al contropiede della Pro Vercelli, da cui nascerà il corner che porta il goal di Comi.
FERRI 6,5 – Tanta sostanza a centrocampo – dove la Pro Vercelli non passa ed è costretta ai lanci lunghi – e ancora più qualità sulla pennellata mancina che si trasforma nell’assist vincente per Cavalli.
dal 81′ NICCO SV – Leggere più avanti la pagella di Terrani, ma con meno di metà del tempo a disposizione. Peccato non aver avuto il capitano per una gara decisiva, uno scontro diretto, in vista, ad oggi, della salvezza, ma col senno di poi siamo tutti bravi.
PALAZZI 6 – Prestazione lungi dall’essere sontuosa come quelle in cui il play ha dimostrato di saper essere metronomo di una squadra propositiva. Non per questo la sua gara è brutta o dannosa, anzi è molto concreta in fase di non possesso. Le tante palle alte giocate dalle due squadre sicuramente non hanno aiutato il “bel giuoco”.
Dal 81′ MALLAMO SV – Vedi Nicco, dunque passare direttamente a Terrani.
PIRAN 5,5 – Gara giocata con un’intensità sotto i suoi standard. Prestazione insolitamente anonima, va però considerato che rientrava dallo stop di domenica scorsa. Non al top.
Colombo: “Non siamo smaliziati”, Terrani: “Incommentabile la ripartenza subita”
CURATOLO 5 – Tanta, ma davvero tanta, difficoltà a vedere la porta. L’attaccante prova anche a posizionarsi qualche metro più avanti rispetto al compagno di trequarti Pitou – e infatti si procura una mezza occasione di testa – ma non basta. Seppur è comprensibile il “mal di pancia” della tifoseria bianco-blu per la crisi di novembre (e ormai è dicembre) il #7 non può e non deve essere il capro espiatorio della squadra (pur sempre un ventenne alla seconda stagione da professionista in una mattonella di campo forse non congeniale alle sue caratteristiche): questo comunque non lo assolve da una brutta fase della stagione, tanto collettiva quanto individuale.
dal 60′ MEHIC 5 – Il suo errore solo davanti a Rizzo è davvero uno dei momenti più amari da accettare e “mandare giù” questa stagione, “almeno finora” direbbero a Springfield. Senza mira (o senza cattiveria sotto porta) una mezzala di inserimento – con i tagli intelligenti come i suoi – incarna davvero uno spreco di potenziale. Può ancora dimostrare di essere un diamante, il tempo per dimostrarlo però non è infinito, non lo è per nessuno.
PITOU 5,5 – La palla non corre quasi mai sul manto erboso e davvero poche volte è nella sua disponibilità. A fine primo tempo sfodera un potente tiro dopo uno schema su corner, simile al goal di Douglas Costa in quel famoso Inter-Juve del 2018 finito 2-3. La palla però finisce fuori e alla sua squadra non riesce la contro-rimonta.
dal 60′ TERRANI 6 – Per gestire il vantaggio (leggasi “ammazzare la partita”) Colombo fa entra un calciatore esperto e fresco, che invece assiste impietoso al manuale dell’ingenuità redatto dai compagni di squadra.
TOCI 5 – Sgobbone e gran lavoratore sì, ma ieri allo Speroni l’attaccante è stato incapace di costruirsi una singola occasione al tiro per tutti i 97 minuti della partita, preferendo mandare in porta Mehic (che si divorerà il goal), un’azione di cui comunque gli va dato credito. Nella partite precedenti almeno c’era sempre il rimpianto per qualche prodezza del portiere avversario o per un legno baciato dalla sfortuna. Per un attaccante sono sempre magrissime consolazioni.
COLOMBO 5,5 – Ancora una volta alla vigilia aveva predetto con esattezza scientifica i punti di forza e i punti deboli dell’avversario. E ancora una volta i goal fatti e subiti si arrivano come preventivato in sala stampa (palla da fermo e corner). La sua Pro Patria sa dove inciampa, sa come inciampa, sa perché inciampa. E questa è la cosa che più fa male di tutte: un dannato senso di impotenza. Non c’è torta di compleanno al mondo (il mister festeggiava ieri 42 anni) in grado di far passare l’amaro sapore del campo.
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