Pagelle Pro Patria: Per Bashi sportellate nelle due aree, Nicco punge, Toci lontano dalla porta
Anche contro la Pergolettese solita Pro Patria punita al primo tiro nello specchio della porta (dopo 12 secondi) e incapace di trovare la via del goal per due volte in una partita. Dei cambi solo Renault ha il guizzo per procurare un rigore, ma Pitou calcia fuori
Contro la Pergolettese dodicesimo pareggio stagionale (1-1) della Pro Patria, che conclude il girone d’andata con appena 18 punti in classifica. Solita gara amara nel resultato, anche se con qualche variazione sul tema: allo Speroni lo svantaggio arriva con il tiro da fuori di Basili, dopo meno di 12 secondi, ma questa volta i tigrotti rimettono subito la partita in parità al 11′ con Bashi, sprecando però le occasioni per i successivi ottanta minuti, compresi un palo colpito da Ferri e un rigore fallito da Pitou.
La Pro Patria spreca il rigore della rimonta e pareggia anche contro la Pergolettese
ALCUNI NUMERI DELLA PRO PATRIA DOPO UN GIRONE:
I numeri che testimoniano le difficoltà nella prima parte del campionato appena conclusa: terzo errore su rigore su cinque tentativi dal dischetto (media realizzativa del 40%); quinto goal consecutivo realizzato da palla inattiva (l’ultimo è il goal di Bashi al novantesimo contro il Trento il 25 ottobre); attacco (secondo peggiore dal girone con 14 reti) che non segna dal rigore di Beretta contro il Caldiero il 18 ottobre. Soltanto due volte la Pro Patria ha segnato più di un goal in una partita, nelle due vittorie consecutive (le uniche) contro Clodiense e Lecco. Le reti subite sono invece 19 in 19 gare complessive, un numero abbastanza basso per gli standard della bassa classifica (l’anno scorso furono 26), eppure la distribuzione (difesa bucata in 16 partite diverse) rende difficile anche la vittoria di corto muso. I tre clean sheet sono stati accompagnati solo da pareggi bianchi (Feralpi, AlbinoLeffe e Triestina).
I VOTI AI TIGROTTI
ROVIDA 5,5: Un po’ per lo shock iniziale dopo appena 12 secondi, un po’ per l’efficacia della conclusione di Basili, un po’ per il rimbalzo del pallone in area, alla fine il portiere raccoglie il diciannovesimo pallone dal fondo della rete in altrettante partite. Neanche il tempo di scaldare i guantoni vien da dire, anche perché l’unico altro intervento di rilievo della sua partita è una parata col ginocchio in copertura del primo palo su un cross basso dalla linea di fondo.
BASHI 7: Il #5 lotta, sgomita e vince in entrambe le aree di rigore. Le sue due reti stagionali sono valse, ai fini della classifica, soltanto due punti. Punti comunque pesanti perché vere e proprie toppe messe da situazioni di svantaggio. In questa Pro Patria che sembra incapace di gestire i palloni scottanti, uno dei più giovani dell’undici titolare (per altro difensore) è anche uno dei più “maturi” sul rettangolo verde, anche sottoporta.
ALCIBIADE 6,5: Ancora una volta crea più pericoli lui rispetto a diversi compagni di reparto posizionati più avanzati. Ieri allo Speroni il suo tiro da fuori è deviato (con l’aiuto del braccio) da Lambrughi. Per la “svista” il direttore di gara Liotta si farà perdonare più tardi con un rigore generoso dopo un allaccio tra Nicco e Careccia. Il duello aereo all’altezza dei 30-35 metri con Parker finisce in parità sui tanti palloni alzati dalla Pergolettese.
CAVALLI 6: Inizio in difficoltà, soprattutto in fase di impostazione, quando nei primi minuti commette diversi errori e la Pro Patria, ancora sotto shock, è in difficoltà a uscire dalla sua metà campo. Considerando lo svantaggio, lo scenario sembrava il preludio di una domenica molto complicata per i bustocchi. Ma appena la Pro alza il ritmo la catena mancina, supportata da Nicco, inizia a macinare gioco e a costruire. Non a caso il corner del goal arriva da sinistra, e anche il palo colpito da Ferri è figlio di un cross dalla corsia mancina di Piran. Diesel.
SOMMA 5,5: Apprezzabile la fase difensiva, comprensibile anche la stanchezza di averle giocate tutte, tra l’altro senza ricambi (e quelle poche volte per forza di cose a partita in corso) fino alle ultime due settimane, ma in una gara in cui la Pro Patria può e deve provare a sfruttare le corsie laterale, serve più piglio, o per lo meno più qualità nell’ultimo passaggio. Invece l’esterno non sfrutta al meglio le poche opportunità a sua disposizione, consegnando direttamente a Cordaro palloni di facile lettura.
dal 70′ RENAULT 6: Dietro quella che sembra una prestazione ordinaria per un giocatore al rientro da una lungodegenza c’è comunque l’intuizione del fallo laterale giocato con le mani in area e dunque utile al rigore procurato da Nicco. Come l’ultimo singolo di Emma Nolde, Pianopiano.
FERRI 6: La Pro Patria si vede molto poco a destra e dalla sue parti, eppure proprio sulla sua fronte Piran fa recapitare un pallone d’oro con un traversone alto, che la mezzala non capitalizza e stampa sul palo. Oltre allo zampino messo sul goal di Bashi, tanta lotta sui palloni alti giocati dalla Pergolettese, che Parker appoggia poi sui due esterni offensivi e sulle mezzali all’altezza della metà campo.
dal 59′ MEHIC 5,5: Partita dai due volti: entra per aiutare Pitou a giocare più vicino alla porta, sgravandolo di fatto in fase di non possesso. In teoria tra i suoi compiti dovrebbe anche esserci l’inserimento in area, o per lo meno lo spunto sulla trequarti. Ed è qui che peccata, sia quando riceve la sfera, sia nei movimenti.
NICCO 7: Il migliore della Pro Patria, non solo per le occasioni create e il rigore procurato. Tuttavia, a differenza di settimana scorsa, il tiro a bersaglio questa volta non trova la via del goal, anche se mette due volte brividi di paura agli ospiti. A centrocampo Arini e il resto della mediana della Pergolettese gli lasciano possibilità di manovra e lui ingrana una delle sue migliori partite, lasciandosi alle spalle gli errori in impostazioni visti a Lumezzane.
MALLAMO 6: Accompagna al suo solito dinamismo anche una maggiore qualità nel passaggio nel terzo centrale di campo, anche perché quando gioca accanto a un Nicco libero ha maggiore possibilità di dialogo. Prova anche qualche imbucata in verticale ma senza trovare la giocata vincente. Dopo aver preso la mira per diverse partite, nell’ultima partita del girone d’andata rinuncia invece al tiro da fuori.
dal 70′ BERETTA 5,5: Anche lui come Toci alla fine dei conti si fa vedere di più a centrocampo – ma sulle palle alte – che in area di rigore. La condizione non è parsa ancora la migliore dopo lo stop e forse anche per questo, oltre che i brutti ricordi del rigore battuto a freddo a Caravaggio, al 75′ lascia la responsabilità del tiro del dischetto a Pitou.
PIRAN 7: Ancora alta intensità e novanta minuti con il piede sull’acceleratore. Fa subito ammonire Jaouhari e sfonda tante volte nel terzo di rifinitura per crossare e mette un pallone d’oro che Ferri stampa sul palo. Dopo un’annata complicata si conferma tra i migliori di questo difficile girone d’andata, proprio come Bashi.
TERRANI 6,5: Tanta voglia in campo e sui suoi piedi tanti palloni, anche di qualità come il corner calciato per il pareggio, ma non sempre gestiti al meglio, soprattutto nel finale della sua partita quando a campo aperto si perde in una selva oscura nella conduzione di un contropiede a campo aperto in 2vs3. In questo momento è uno di quei giocatori d’esperienza su cui mister Colombo può contare, ma serve capire la fattibilità della convivenza con Pitou.
dal 59′ PITOU 5: Un rigore calciato fuori che certifica un momento negativo sottoporta da parte del francese (e del reparto offensivo). Peccato, perché per il resto il trequartista rimane un talento dalle qualità indiscusse e un patrimonio della società. Restiamo in attesa di un importante passo in avanti nel percorso di crescita, individuale e della squadra. Uno step necessario, sia chiaro, ma al momento rimandato.
TOCI 5,5: Tanto lavoro, tanto impegno, tutto lontanissimo dalla porta. Di chance create per il goal poche o nulla, al netto di quella spizzata in area sulla mischia vincente di Bashi.
dal 81′ CURATOLO SV – Prova a stazionare più vicino alla porta avversaria, quando manca poco tempo.
COLOMBO 6 – Non può essere soddisfatto di altri due punti persi per strada, perché di fatto di punti persi si tratta, a causa dei soliti problemi: svantaggio al primo tiro subito, tantissima costruzione per dover insaccare un goal nella porta avversaria. Quel che può fare è consolarsi con il minimo sindacale: evitata una sconfitta immeritata dopo la rete presa in avvio che aveva messo in salita una partita troppo importante per essere persa.
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