Sale a 15 unità la squadra di militari volontari in pensione in forza alla Procura di Varese
Il procuratore Antonio Gustapane spera dell’arrivo di nuove forze fra i magistrati requirenti, ma sul piano amministrativo rimangono ampie criticità: “Nessuna risposta dal Ministero”

Di buona mattina, come di consueto per conoscere il Procuratore e procedere con l’assegnazione alle mansioni necessarie al funzionamento della macchina della giustizia che dipende dalla procura di Varese. Oggi, giovedì 19 dicembre sono salite di altre quattro unità le forze volontarie a dare man forte alla carenza di organico.
Ad ora ammontano a 15 i militari in quiescenza che assolvono diverse funzioni, dal casellario giudiziale all’ufficio udienze, dalla “ricezione atti” al Protocollo: personale che ha passato la vita in divisa, e oggi indossa di nuovo la giacca per farsi otto ore magari in piedi e dare una mano dove serve. Un panorama meritorio inserito nella desolante gestione della Giustizia da parte del ministero che mai ha risposto agli sos inviati da mesi a Roma per significare la situazione.
I quattro volontari arrivati oggi in Procura (nella foto, insieme al presidente dell’associazione nazionale carabinieri in congedo di Varese Roberto Leonardi e al procuratore Antonio Gustapane) sono stati presentati dal Presidente di Assoarma Vincenzo Agrifoglio e rappresentano un’aliquota importante che va a tentare di tappare la falla dovuta alla carenza di personale: su una pianta organica di 37 lavoratori, ben 18 posti risultano scoperti.

«Questa situazione è resa ancora più critica dall’assenza di interventi concreti da parte del Ministero, nonostante alcune procedure di distacco avviate a seguito del bando che ho emanato a giugno. Solo una delle richieste, presentata all’agenzia Delle Dogane, ha ricevuto una risposta, negativa, mentre le altre si sono interrotte o attendono ancora sviluppi», ha specificato il procuratore (foto sopra). In pratica, anche attraverso l’interessamento del Prefetto, è stata aperta una finestra ai dipendenti pubblici del Varesotto di potersi distaccare presso il tribunale di Varese.
Gustapane ha aggiunto come «l’apporto dei volontari sia fondamentale, ma non può essere la soluzione a lungo termine, un fatto sottolineato di recente anche dal sindacato. Si tratta di persone che lavorano senza ricevere neppure il diritto ai buoni pasto, o un pass per l’auto, e spesso si rendono disponibili anche solo per 2-3 giorni alla settimana». Sul fronte dei Sostituti, attualmente sono 4 sotto organico del 50%, e si attende l’esito di un bando di mobilità che prevede 3 posti (quindi la possibilità di un arrivo di magistrati da altri uffici giudiziari) verso la fine di gennaio.
Altrimenti sarà da attendere l’esito del concorso di magistratura che potrebbe far arrivare nel capoluogo prealpino forze di prima nomina. Un’altra questione cruciale riguarda il concorso nazionale per l’assunzione di 2.000 assistenti (cioè il personale che dovrebbe svolgere mansioni oggi affidate ai volontari), previsto tra febbraio e marzo. Tuttavia, questo concorso rischia di penalizzare il Nord Italia, dove le carenze sono più marcate (per via del costo della vita più elevato). Inoltre, oltre agli assistenti, servono altre figure professionali per bilanciare il carico di lavoro, che oggi grava in modo sproporzionato sui pochi dipendenti attivi.
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