Un lavoratore del ristorante di Castronno: “Ho visto l’auto planare nel locale. Tre feriti lievi è un miracolo”

L'auto ha travolto clienti e lavoratori, ma grazie al bancone l’impatto è stato attutito. Nell'articolo il video dell'incidente

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Muhammad allarga le mani sconsolato. Osserva quel che rimane del bancone accatastato all’esterno del locale e dice: «Poteva andare molto peggio».
Al Turkish kebab pizzeria di via Lombardia a Castronno arrivano anche dei clienti, che non sapevano dell’incidente avvenuto sabato sera. Con sguardo incredulo guardano quello che resta del locale e se ne ritornano a casa. Oggi niente kebab.

Muhammad, che era presente nel momento in cui l’automobile si è schiantata nella vetrina del ristorante, travolgendo clienti e lavoratori presenti, è convinto che sia stato un miracolo. «Solo tre feriti lievi, è incredibile» ripete il lavoratore. Tra questi c’è anche un suo collega che al momento dell’impatto stava servendo al bancone. «Ha riportato una forte contusione a una gamba – continua Muhammad- ed è stato portato in ospedale. Ora è a casa».
A un certo punto il giovane si china e con la mano indica lo spigolo della pedana su cui poggiava il bancone. «Dobbiamo ringraziare quella pedana – dice  Muhammad – che ha smorzato la velocità dell’impatto dell’automobile verso l’alto, altrimenti saremmo qui a piangere. È stato comunque un grande spavento».

In questo ristorante, molto frequentato da ragazzi e ragazze, lavorano soprattutto giovani. Sono turchi di origine curda. Già stamani avevano liberato i locali dai detriti spostandoli fuori a ridosso della strada, in modo da facilitare l’inizio dei lavori per ripristinare la normale attività del ristorante. Muhammad, che ha 24 anni, non nasconde la preoccupazione per l’interruzione del lavoro perché tutti vivono di quella attività. «Non so quanto ci vorrà per mettere a posto tutto. Spero che ci voglia poco tempo» sussurra il lavoratore.

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 29 Dicembre 2024
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