Un viaggio tra arte e cultura con le Banche del Gruppo Bcc Iccrea

Centoquattordici banche diffuse sul territorio italiano e una operazione culturale: nasce la prima edizione del progetto “BCC Arte&Cultura” per la valorizzazione del patrimonio e la sua diffusione

castello di carrù

Riscoperta, valorizzazione, diffusione: tre parole chiave molto spesso abusate quanto si tratta di questioni culturali, ma che sembrano cadere a pennello per il progetto “BCC Arte&Cultura”, lanciato ieri a Milano, alla Biblioteca Braidense – a Brera – da quello che è il maggiore gruppo bancario della penisola, il Credito Cooperativo, appunto, composto da 114 banche e più di duemila “sportelli” sparsi da nord a sud, su tutto il territorio italiano.
Ma che cosa si è fatto, e a chi è rivolta questa iniziativa? Giuseppe Maino, Presidente Gruppo BCC Iccrea, l’ha prontamente dichiarato: una indagine quasi “investigativa” tra una infinità di tesori molto spesso nascosti o mal catalogati, che oggi riprendono colore e “corpo” attraverso quello che sarà il più grande museo diffuso privato nazionale delle collezioni d’arte e del patrimonio storico e architettonico delle BCC, visitabile “in presenza” attraverso quello che potrebbe essere definito un nuovo Grand Tour, o più semplicemente utilizzando il web, attraverso un portale che è tanto un “manuale” di consultazione (anche immersiva) e anche un’agenda per scoprire le mostre e gli eventi artistico-culturali dei territori.

«Da cinque anni, l’integrazione realizzata dal Gruppo BCC Iccrea ha permesso a ogni singola Banca di esaltare la propria unicità traendo forza dall’insieme. Oggi vogliamo far conoscere il filo rosso che lega ogni Istituto alla sua gente e alla sua terra e niente, più dell’arte e della cultura, è in grado di renderlo visibile», ricorda ancora Maino.
L’analisi “investigativa”, affidata a Cesare Biasini Selvaggi, ha permesso di scoprire opere che da tempo erano occultate come il Cristo deriso (1625-30 ca.) attribuibile alla bottega di Anton Van Dyck, e che il pittore fiammingo avrebbe potuto aver realizzato durante il suo periodo genovese, nella collezione di BCC Pontassieve. Tra le altre scoperte, Biasini ricorda quella di Romualdo Locatelli, pittore già oggetto di differenti “investigazioni”, tra cui quella operata da Vittorio Sgarbi, alle quali però sempre era mancata un’opera fondamentale della storia dell’artista, realizzata nel 1936 e intitolata La classe degli asini del 1936, allocata tra i tesori della BCC Bergamasca e Orobica.

Ma le tre le altre riscoperte ci sono anche opere di cui si erano perse le tracce negli ultimi decenni: la grande tela di Franco Gentilini dal titolo Donna addormentata del 1931 e il Senza titolo (nero) di Afro del 1963 (BCC Banca Iccrea). Dulcis in fundo, poi, lavori di artisti e artiste tra gli outsider più curiosi dell’arte italiana, come Natalia Gasparucci (Fossombrone, 1952) la prima artista “scalpellina” e Glauco Matteucci (Mercatello sul Metauro, 1945), entrambi ottimi scultori della tradizionale pietra arenaria che ha avuto la sua migliore diffusione nelle Marche. Cosa manca? Una connessione al contemporaneo, che il curatore ha rimarcato come uno dei progetti che potrebbero trovare una via di sviluppo in futuro, proprio perché l’Italia, il grande “Museo Diffuso” che quotidianamente attraversiamo, non può dimenticare che la vita della cultura non passa solo per la tutela e per la valorizzazione ma anche attraverso nuove commissioni che possano sostenere anche gli artisti più giovani e promettenti del Paese.

E aggiungiamo noi, connessi ai propri territori, seguendo le parole del Presidente che ha ricordato come con “BCC Arte&Cultura” il Gruppo abbia unito e riappacificato i “campanili” e, forse, i campanilismi della creatività italiana.
Una iniziativa che, ricorda il Direttore Generale Gruppo BCC Iccrea, Mauro Pastore, «È tesa ad ampliare l’impronta sociale che contraddistingue le BCC come autentiche banche di prossimità nell’industria bancaria italiana e si pone in forte risonanza con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, negli interventi afferenti ai settori strategici della digitalizzazione, dell’innovazione, della competitività, della cultura e del turismo».
E didattico. Oltre al catalogo pubblicato per l’occasione, “L’Arte dei Territori. Lavori e capolavori della maestria italiana nelle collezioni delle Banche di Credito Cooperativo” (ECRA), che presenta tra le sue pagine oltre 100 lavori e capolavori “riscoperti” che rappresentano una selezione di avvio di opere dalle collezioni d’arte delle BCC suddivise in 6 categorie: archeologia, architettura, archivi storici, artigianato artistico, pittura e scultura delle collezioni, c’è in cantiere anche l’avvio di un progetto destinato ai ragazzi delle scuole medie italiane con la nascita di laboratori creativi e visite guidate alle opere e il coinvolgimento delle librerie dei territori, oltre ad un terzo progetto di conservazione: il finanziamento del restauro dei volumi del catalogo del Gabinetto Numismatico e del “Museum Mazzucchellianum”, patrimonio della Biblioteca Nazionale Braidense di Milano.

Il primo biglietto, completamente gratuito, per partire alla volta di questo viaggio, dove appunto non vi sono solo “quadri”, ma anche castelli abitati da leggende, palazzi e manufatti che rappresentano il cuore vivo della tradizione italiana, sempre più minacciata? Basta cliccare su BCC Arte&Cultura, la cui galleria 3D è stata realizzata in collaborazione con E-Muse, start-up tra i vincitori del BCC Innovation Festival 2022, specializzata nella digitalizzazione e valorizzazione dell’arte. “Una visione di futuro fondamentale per le nuove generazioni”, come ha ricordato Pastore.

Francesco Mazzoleni
francesco.mazzoleni@varesenews.it
Sport e Malnate, passione e territorio per comunicare e raccontare emozioni
Pubblicato il 16 Dicembre 2024
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