Varese torna nella Betlemme dei tempi di Gesù: un successo annunciato il presepe Vivente in san Vittore
L’iniziativa, organizzata con la regia di Andrea Chiodi, ha coinvolto l’intera cittadinanza, attirando oltre duemila spettatori
Il 23 dicembre, attorno alla Basilica di San Vittore, si è svolto il tradizionale Presepe Vivente, un evento che da 25 anni rappresenta uno dei momenti più significativi delle festività natalizie a Varese. L’iniziativa, organizzata con la regia di Andrea Chiodi, ha coinvolto l’intera cittadinanza, attirando oltre duemila spettatori.
La giornata è iniziata intorno alle 15 con l’allestimento del “villaggio di Natale” attorno alla Basilica di San Vittore e al Battistero. Animato dal gruppo guide e scouts A.G.G.S – Varese 2, il villaggio ha ricreato un’atmosfera d’altri tempi, riportando in piazza il vero significato del Natale con una tradizione ispirata alla forma più antica ideata da Francesco d’Assisi.
L’evento ha raggiunto il suo apice però, come sempre, intorno alle 17, con l’inizio della Sacra Rappresentazione, sul sagrato della Basilica. Un momento di grande intensità che ha visto la partecipazione di 350 ragazzi, 100 adulti – tra i quali l’attrice Betty Colombo – e una vasta platea di spettatori. La proposta, come negli anni precedenti, si è distinta per l’alto valore culturale e il forte legame con la tradizione cristiana, raccontando la nascita del Bambino di Betlemme con profonda autenticità.
Il Presepe Vivente ha avuto anche una finalità solidale: la rappresentazione ha sostenuto sei progetti di aiuto internazionale promossi da AVSI in diverse aree del mondo.
UNA CAMPAGNA PER SEI PROGETTI DI AIUTO INTERNAZIONALE
Le iniziative della campagna si inseriscono in un contesto di solidarietà internazionale: AVSI ha scelto di sostenere quest’anno sei importanti progetti che vanno a supportare le popolazioni più vulnerabili, in particolare in paesi dilaniati dalla guerra e da situazioni di difficoltà economica e sociale.
Due progetti riguardano la Terra Santa, dove AVSI sostiene i programmi educativi del Patriarcato di Gerusalemme, e il Libano, dove collabora con il Centro Fada2i nel sud del Paese, zona martoriata dai conflitti. Altri due progetti sono destinati al Camerun e all’Ecuador: il primo per il Centro Edimar che aiuta i giovani in difficoltà, il secondo per il sostegno ai rifugiati venezuelani attraverso la Fundacion Sembrar.
In Uganda, AVSI supporta le scuole Don Luigi Giussani e il progetto Meeting Point International, che offrono un’istruzione di qualità a centinaia di giovani. Infine, uno dei progetti coinvolge anche l’Italia, con il supporto al Centro Emmaus che accoglie chi fugge dalla guerra.
AVSI è una ONG che opera da cinquant’anni in 42 Paesi con 355 progetti attivi. Ogni anno aiuta oltre 8 milioni di persone e sostiene 21.093 bambini a distanza. Con oltre 2.000 volontari in Italia, l’organizzazione destina il 91% dei fondi raccolti alla realizzazione dei suoi progetti. Il suo impegno si fonda sulla convinzione che l’educazione sia uno strumento fondamentale per la pace e lo sviluppo sostenibile.
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