A Cavaria l’ultimo saluto ad Adolfo Scaltritti. “Una vita piena d’amore”
Nella chiesa parrocchiale e sulla piazza tante persone per rendere omaggio all'imprenditore e ad un uomo animato da "una bella umanità"
La chiesa strapiena, la piazza affollata. C’erano parenti, amici, dipendenti della sua azienda, per salutare Adolfo Scaltritti, scomparso all’età di 79 anni a Cavaria con Premezzo.
Un funerale che, nel dolore, è stato anche un atto di ringraziamento e di omaggio per «una vita piena d’amore», come l’ha definita la figlia Irene, al termine della celebrazione.
Il cognato don Claudio, in passato sacerdote missionario e oggi a Mercallo, ha parlato della «bella umanità di Adolfo», della sua curiosità verso il mondo: «Voleva sempre capire di più e meglio del mondo. Adolfo non è caduto nella trappola che il benessere significhi star bene, si sta bene quando il benessere si condivide con altri. Abbiamo sperimentato la sua generosità, la sua beneficienza, nel significato originale, fare del bene».
Nel suo affettuoso e sofferto saluto, la figlia Irene – a nome della famiglia – ha ricordato il suo essere «sui generis», la passione per la cucina come atto d’amore e attenzione agli altri, la «forza e coraggio come pochi altri» che ne faceva «una roccia su cui appoggiarsi».
È stato anche l’omaggio ad un uomo che ha avuto una vita pubblica importante per il suo paese: imprenditore, nel 1970 fondò la Ets a Cavaria con Premezzo e fu tra i promotori del Centro Artigianale del paese, insediamento ben organizzato e attrezzato anche con servizi. Attraverso la sua azienda è stato anche sostenitore, come sponsor, di diverse attività del suo paese, affiancando in una fase anche l’impegno politico e amministrativo.
Su tutto resta l’impegno per costruire una famiglia attenta agli altri. «Te ne sei andato senza rimpianti e senza rimorsi, dopo una vita piena di amore» ha concluso la figlia. «La tua famiglia era una priorità assoluta, eri orgoglioso dei tuoi figli e dei tuoi cinque nipoti, in cui vedevi il tuo progetto da proseguire: persone di cuore che vivono non solo per sé stessi ma anche per il prossimo».
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