Gallarate
Al teatro Condominio in scena Fabio Troiano e Claudio Gregori con “Gli insospettabili”
Sabato 18 gennaio appuntamento con una commedia dark che tra risate e colpi di scena riflette sul “culto del sé”
Sabato 18 gennaio 2025 alle ore 21.00 al teatro Condominio Vittorio Gassman lo spettacolo di Fabio Troiano e Claudio Gregori (in arte Greg) “Gli insospettabili” di Anthony Shaffer. La drammaturgia avvincente, curata da Fabrizio Coniglio e Massimo Dapporto, più che dell’amore per la stessa donna spinge a riflettere su quel lato oscuro di cui l’anima è spesso prigioniera: il culto del Sé. In essa Andrew Wyke (Greg), noto scrittore di gialli, è soddisfatto dell’ultimo capolavoro letterario. Attende a cena un uomo quasi sconosciuto di cui vuole saperne di più. L’ospite è Milo Tindle (Fabio Troiano). Ma, dopo i primi convenevoli, non sfugge la sfida dei due Ego a confronto già dalla prima domanda di Milo.
Il thriller prosegue con lo stesso schema e colpi di scena in perfetto stile “English”. Fino a quando, dopo alcuni spari, nelle prime ore del mattino suona alla porta un anziano: è l’Ispettore Doppler di Scotland Yard. Un dark in piena regola, ma ricco di comicità. Non a caso il ruolo dello scrittore è interpretato da Greg, in coppia con un eccellente Fabio Troiano: con ironia e battute che generano risate interpretano il gioco come solo i grandi attori di teatro sanno fare, coesi e impeccabili. Il capolavoro teatrale di Shaffer (l’autore inglese di “Amadeus”) vede più in risalto, nell’opera in scena a Gallarate, la sfida tra due uomini dall’apparente amore per la stessa donna.
Il regista Fabrizio Coniglio ci tiene a sottolineare quell’ amore “apparente”, per evidenziare l’aspetto così attuale della pièce: un duello tra narcisisti. L’Ego piramidale spinge entrambi a prevalere sull’altro con modalità più potenti, persino, dell’amore per la donna contesa. La malattia dell’uomo moderno, in nome del culto del Sé, sta infatti quasi arrivando a privarsi di ciò che di più nobile esiste ancora: l’amore. Si ride, si riflette. Per non cadere nello stesso tranello, dal quale stare alla larga.