Colori e commozione, a Milano l’ultimo saluto a Rosita Missoni
La celebrazione nella basilica di Sant'Ambrogio. La bara decorata con i disegni di nipoti e pronipoti. «Come una rosa, ci incantava con i suoi colori»
Triste, ma con una forte nota di colore: non poteva che essere così l’addio a Rosita Missoni, durante il funerale celebrato quest’oggi – martedì 7 gennaio – nella basilica di Sant’Ambrogio a Milano. Coloratissima la bara di legno chiaro, decorata dai numerosi disegni realizzati da nipoti e pronipoti e rivestita dall’iconico tessuto della Casa di moda. Colorato il cartoncino di partecipazione (con la scritta “Rosita, la più radiosa mai esistita”), colorato e nel classico stile a zig-zag il drappo del feretro all’esterno della chiesa.
Ad accompagnare Rosita (che aveva 94 anni) nel suo ultimo viaggio terreno i figli Angela e Luca e i numerosi nipoti, pronipoti e parenti. E del resto i Missoni hanno fatto dell’unità familiare un segno distintivo della propria storia e della propria azienda, differenziandosi così da altre dinastie del mondo della moda.
«Proprio mentre nasceva l’anno nuovo, Lei moriva – monsignor Giulio Dellavite, delegato vescovile della diocesi di Bergamo, durante l’omelia – Una contraddizione? No, perché la parola vita ha solo evoluzione e siamo qui a celebrare non il suo appassire ma il suo fiorire in modo nuovo, la sua vita piena. Quella vita che stiamo per seppellire come seme affinché germogli nella nostra realtà. Rosita come una rosa incantava per i suoi colori. Un poeta ha scritto: “Le rughe formano le più belle righe della vita, quelle sulle quali si leggono i sogni”. Le inconfondibili righe dello stile Missoni si intrecciano nel nostro cuore come la bellezza delle rughe sul viso di Rosita. Su quelle righe lunghe lei ha saputo dipingere sogni, passioni e valori. Guardando alle sfumature della sua vita ho capito la differenza che c’è tra una persona luminosa e una persona luccicante. Lei ma non ha mai voluto essere appariscente: in famiglia, nel lavoro, nella società ma ha sempre cercato di portato luce, amore ed energia come è tipico dei colori. Perché come i colori non ha mai attirato l’attenzione su di se ma ha sempre reso vivo le persone e le situazioni. Rosita come una rosa colpiva con la delicatezza e gentilezza della sua essenza. Era una donna acuta, intelligente, determinata, con una grande profondità di pensiero e profondità di sentimento, di grande eleganza».
Durante la celebrazione è stato ricordato anche Vittorio Missoni, il figlio primogenito scomparso in un incidente aereo nei Caraibi esattamente 12 anni fa: «Mi ha colpito che Rosita ha compiuto e completato la sua vita in questi primi giorni dell’anno. Gli stessi di quel 4 gennaio dell’incidente di Vittorio. È come se abbia voluto colmare questo vuoto per se, per Ottavio, per chi ha amato l’offerta della sua stessa vita, in un abbraccio ritrovato».
«Ho cercato le parole per scrivere qualcosa sulla mia mamma ma ha lasciato troppo, troppo, a me ma anche al mondo – ha detto la figlia Angela nel suo intervento sul finire della messa celebrata dall’abate monsignor Carlo Faccendini – Sono stata fortunata e la ricordo come una donna amorevole. Posso solo ringraziarla per tutto quello che ha fatto per noi e la nostra famiglia». Prima di lei sono intervenuti due dei nipoti, Margherita e Marco.
Numerosi gli attestati di vicinanza da parte del territorio Varesotto: i comuni di Sumirago e di Gallarate (presenti i sindaci Yvonne Beccegato e Andrea Cassani) hanno inviato il proprio gonfalone che ha affiancato quello di Regione Lombardia, rappresentata dal presidente Attilio Fontana e dall’Assessore alla moda Barbara Mazzali. «Rendiamo omaggio a una donna straordinaria – ha detto Mazzali – che ha segnato la storia della moda e dell’eccellenza lombarda. Rosita Missoni non è stata solo una stilista visionaria, capace di trasformare la maglieria in arte e colore, ma anche un’autentica ambasciatrice del genio creativo e della tradizione del nostro territorio nel mondo».
Per il Comune di Milano è invece giunto l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi. Esposto anche il gonfalone dell’Associazione Italiani di Pola e Istria, i territori di cui era originario Ottavio Missoni. All’esterno della chiesa anche un albero, sul quale i presenti hanno potuto attaccare dei biglietti in omaggio a Rosita Missoni.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
MACALONE su Tarip, ecco quanto si paga. A marzo la prima fattura "targata Coinger"
Alessandra Toni su Fino al 10 febbraio in 145 farmacie della provincia di Varese è possibile donare un farmaco a chi è in difficoltà
Doride Sandri su Fino al 10 febbraio in 145 farmacie della provincia di Varese è possibile donare un farmaco a chi è in difficoltà
Melchio su Dal confine con Gallarate al centro. Ecco i due grandi cantieri pronti a partire a Busto Arsizio
Coll9e su Settimana della Sicurezza al Falcone di Gallarate: fuori presidi e polemiche "contro la militarizzazione"
lenny54 su Grazie al reparto di Neurochirurgia dell’ospedale di Circolo di Varese
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.