Due istituti scolastici in meno in provincia di Varese dal prossimo settembre. Possibili riduzioni anche nel 2026
Con l'accorpamento dei comprensivi De Amicis a Gallarate e Vaccarossi a Cunardo scendono a 103 le direzioni in provincia. L'istituto di Vergiate sorvegliato speciale ma non sarà solo una questione di iscritti
Saranno due in meno le direzioni scolastiche nel prossimo anno 2025-2026. Con delibera dello scorso novembre la Provincia ha recepito le modifiche alla rete con la soppressione del comprensivo De Amicis a Gallarate e del Vaccarossi di Cunardo.
Autonomia con almeno 600 alunni, 400 nei comuni montani
La riorganizzazione è stata anche approvata dalla Regione che ha ribadito i criteri necessari per l’attività delle direzioni scolastiche. Il dato principale è quello della popolazione studentesca: gli istituti hanno autonomia se raggiungono un minimo di 600 iscritti, dato che scende a 400 se è riconosciuto il carattere di offerta in territorio montano.
In provincia di Varese c’è un solo comprensivo che non raggiunge il limite minimo: quello di Vergiate ha attualmente 593 iscritti. Tra quelli in territorio montano, sono al limite il comprensivo di Azzate con 411 alunni e quello d Ponte Tresa con 443.
La grande incognita è la denatalità che da qualche anno riduce la popolazione studentesca: la diminuzione di alunni proseguirà anche negli anni futuri.
In Lombardia possibile riduzione di altre 18 direzioni dal 2026
« Il monitoraggio dell’andamento della popolazione studentesca è costante ma non può essere quello l’unico indicatore – spiega il direttore dell’Ufficio scolastico varesino Giuseppe Carcano – L’istituto di Viggiù sarà seguito da vicino: per il prossimo anno scolastico non ci saranno cambiamenti ma per quello successivo è possibile che andrà aperta una riflessione. Nell’anno 2026-2027 in Lombardia andranno accorpate tra le 16 e le 18 direzioni scolastiche. È probabile che un paio riguarderanno il Varesotto ma la valutazione sarà ampia e legata al contesto e non solo ai numeri. Non si può svuotare la regione e impoverire il tessuto scolastico. È un argomento delicato, di valore politico, che si segue da vicino».
Tra le possibili novità c’è quella dei comprensivi di Gavirate e Besozzo i cui sindaci, insieme a quello di Bardello con Malgesso e Bregano, stanno discutendo per gestire la situazione senza doverla subire dall’alto: « È un percorso in atto che sia il mio Ufficio che la Provincia seguono. Poi sarà Regione a pronunciare l’ultima parola».
Nel decreto legge sul dimensionamento lapossibilità di formare classi anche senza il requisito minimo degli studenti
Sul tema del dimensionamento scolastico è intervenuto anche il Ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara. Con il decreto legge approvato in data odierna dal Consiglio dei ministri si dispone che le regioni che non hanno ancora adottato i piani di dimensionamento possano farlo entro dieci giorni dall’entrata in vigore del decreto legge in oggetto.
Tutte le Regioni che risulteranno aver effettuato il dimensionamento nei termini previsti, così come modificati dal presente dl, potranno usufruire di una serie di misure agevolative, tra le quali la possibilità di istituire classi anche senza il requisito del numero minimo di studenti, la salvaguardia del contingente Ata per l’anno scolastico 2025/26 e la nomina di un docente con funzioni vicarie del dirigente scolastico sulle scuole oggetto di dimensionamento.
«Con le misure odierne offriamo alle regioni che dimensionano condizioni di maggior favore nella realizzazione del servizio. Nessun plesso verrà chiuso, ma vi sarà una scuola meglio organizzata e più vicina agli studenti» ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
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