Gianmario Bernasconi: “La nuova piazza di Azzate? È come l’avevo immaginata”

L'ex sindaco commenta l'opera di riqualificazione della "ex piazza della pesa": "Volevamo aprire una porta sul paese"

L’aveva immaginata esattamente così: una piazza aperta, una porta spalancata sul paese. Non più un angolo arroccato su una collina, nascosto alla vista di chi passa a piedi o in auto, ma un’agorà, il centro economico, sociale e anche sacro del paese.

Ma non è stato facile portare avanti questa scelta: la riqualificazione della ex piazza della pesa di Azzate, sembrava un costosissimo capriccio. Una scelta fatta prima che arrivasse il Covid e che ha richiesto un esborso di oltre 900 mila euro. In molti si sono chiesti se fosse davvero necessario spendere tutti quei soldi per una piazza, ma la risposta, per Gianmario Bernasconi, ex sindaco di Azzate oggi all’opposizione, è ancora un convinto sì.

La “porta” d’ingresso al paese aveva bisogno di essere trasformata: un’idea nel cassetto di Viviazzate, il gruppo civico guidato da Bernasconi nel 2013, poi accantonata. Fino a quando, dopo la pandemia, nelle casse del Comune di Azzate, come di altri, sono arrivati i soldi destinati alla “ripartenza”.

«Era il 2020. È stato a quel punto che, con chi mi affiancava a quell’epoca in consiglio comunale, abbiamo pensato come investire il denaro che arrivava da Regione Lombardia – spiega Bernasconi- . Abbiamo così deciso che fosse arrivato il momento di tirare fuori quell’idea. L’abbiamo presentata proprio qui, nella vecchia piazza, durante il 25 Aprile davanti ai bambini del consiglio comunale dei ragazzi; quindi lo abbiamo portato in consiglio e, dopo l’approvazione, abbiamo fatto il bando, vinto dallo Studio dell’Architetto Pasolini (qui il progetto completo)».

«Avremmo potuto usare quei soldi per asfaltare le strade? Forse, ma cosa sarebbe rimasto? Questa è un’opera che ha un valore e una visione. Abbiamo coinvolto i cittadini, i commercianti, le associazioni e abbiamo raccolto i suggerimenti – continua Bernasconi. È stata, insomma una progettazione partecipata».

Non è stata, però, una strada in discesa: in corso d’opera la cifra è lievitata, i lavori hanno registrato qualche ritardo, anche a causa del ritrovamento di ossa e resti umani del vecchio cimitero che si trovava accanto alla chiesetta di San Rocco, al limitare della piazza.

Il cantiere ha causato non pochi disagi ai commercianti di quella zona ed è stato necessario spostare il mercato . 
Ora però i lavori sono conclusi e i cittadini hanno ripreso a frequentare la piazza.

Nuova piazza di Azzate

«Lo so, apparentemente c’è tutto quello che c’era prima: un parcheggio, la pensilina dell’autobus, la casetta dell’acqua, i giochi, il monumento ai caduti e quello degli alpini- continua Bernasconi -. Ma la vera rivoluzione è stata aprire la piazza. Prima erano singoli parti, senza alcun collegamento tra loro. La logica era quindi quella di ribaltare tutto e fare in modo che tutto dialogasse. La piazza oggi è un luogo aperto, inclusivo dove presente e passato s’incontrano, dove i bambini giocano accanto a chi passeggia, ai ragazzi più grandi, a chi aspetta l’autobus, a chi va a fare acquisti. La stessa provinciale non è più “tagliata fuori”, ma compresa nello spazio vivo».

Tutto, o quasi, è sullo stesso piano e anche la collina che ospita il monumento ai caduti non è più isolata dall’anfiteatro in cemento.
«Il numero dei parcheggi è rimasto invariato e quando tornerà il mercato, gli ambulanti potranno usufruire di tutti i servizi, come le colonnine elettriche o i bagni pubblici. Tutto è giocato per unire e includere».
«Sono soddisfatto del risultato? Sì, molto – conclude l’ex sindaco Bernasconi – Questo avevamo in mente e questo è stato realizzato. Ora aspettiamo l’inaugurazione e poi, finalmente, la nuova piazza sarà degli azzatesi».

 

Roberta Bertolini
roberta.bertolini@varesenews.it

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Pubblicato il 31 Gennaio 2025
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