Giulia, da Malnate a Montevideo: “Per lavoro aiuto gli italiani emigrati in Uruguay, nelle loro storie tante tracce anche di Varese”
Giulia è originaria di Malnate, nata nel 1990, vive oggi a Montevideo, in Uruguay. È una varesina all'estero ma la sua testimonianza è anche un viaggio alla riscoperta delle radici italiane in un paese che conserva un forte legame con il Belpaese
Giulia Ampollini è originaria di Malnate, nata nel 1990, vive oggi a Montevideo, in Uruguay. Dopo aver completato gli studi in storia dell’arte a Milano e a Genova e aver lavorato in diverse biblioteche italiane, Giulia ha deciso nel 2020 di intraprendere una nuova strada.
Candidatasi per il Servizio Civile con un progetto delle ACLI, ha trovato la sua nuova casa a Montevideo, dove lavora per supportare i cittadini italiani, molti dei quali discendenti diretti da emigranti italiani. La sua esperienza l’ha portata a collaborare anche con istituzioni culturali locali, come l’Istituto Italiano di Cultura e la Dante Alighieri, promuovendo la cultura italiana in Uruguay.
La sua testimonianza non è solo un racconto di carriera, ma anche un viaggio alla riscoperta delle radici italiane in un paese che conserva un forte legame con l’Italia.
Ecco il suo racconto:
Mi chiamo Giulia Ampollini, sono nata a Malnate nel 1990 e vivo a Montevideo in Uruguay. Dopo aver studiato storia dell’arte prima a Milano e poi a Genova, avevo iniziato a lavorare in diverse biblioteche italiane ma non riuscivo a trovare un lavoro che mi permettesse di essere indipendente quindi nel 2020 ho deciso di candidarmi per il Servizio Civile all’estero con un progetto delle ACLI. Lo scopo di questo progetto era aiutare e supportare i cittadini italiani all’estero, in particolare, in Uruguay circa il 40% della popolazione ha almeno un antenato italiano e all’anagrafe consolare sono registrati circa 137.000 cittadini italiani.
Evidentemente doveva essere destino perché quando è scoppiata la pandemia il progetto in Uruguay è stato l’unico extra UE a non essere cancellato e una volta finito il servizio, mi hanno offerto la possibilità di rimanere a lavorare.
Da una parte, alle ACLI mi occupo delle questioni relative alla cittadinanza italiana (consulenza, aiuto con le pratiche, aiuto con la richiesta dei documenti ai comuni italiani, rinnovo passaporto, aiuto con le pratiche nel consolato…) dall’altra, ho iniziato a collaborare con diverse organizzazioni come l’Istituto Italiano di Cultura di Montevideo e la Dante Alighieri per promuovere la cultura italiana con corsi di storia dell’arte e conferenze, sia in italiano che in spagnolo.
Un corso che ha avuto successo si chiama In giro per l’Italia dove racconto agli alunni una Italia diversa e meno conosciuta, lontana dai circuiti turistici piú conosciuti: nonostante l’influenza italiana sia ben evidente in Uruguay, come nella cucina, nell’architettura, nella passione per il calcio, spesso però questi discendenti non sono mai stati in Italia e/o non conoscono bene il paese. Questi eventi permettono quindi di avvicinarsi virtualmente alle proprie radici, per esempio una conferenza che ha avuto molto successo e che ho ripetuto giá 6 volte é quella dedicata a Genova e ai Rolli perché Genova é stato il porto principale della prima ondata di migrazione italiana verso le americhe.
Spesso mi chiedono se mi manca la famiglia o se penso di tornare in Italia: ovviamente stando nell’emisfero australe non posso tornare in Italia con un volo low cost in qualsiasi momento, è un viaggio lungo e caro e non esiste un volo diretto. Nonostante sia il paese con il costo di vita più caro dell’America Latina, ho trovato un ambiente accogliente dove ho potuto sviluppare le mie competenze e la mia carriera, magari un giorno torneró in Italia ma non prima di aver concluso tutti i miei progetti qui.
Quello che però mi fa sentire a casa é incontrare ogni tanto tracce di Varese nella vita quotidiana, spesso le persone mi raccontano dei loro antenati (“il mio bisnonno era di Velate..”, “la mia famiglia era di Bogno..” o “Sai che in Italia ho visitato Tradate per vedere la casa di mio nonno?”, “Mia mamma era nata a Velmaio, conosci il posto?”) e io stessa ho scoperto di avere dei lontani parenti in Uruguay.
Quando mi sono trasferita, mio papà mi aveva spiegato che la sorella maggiore del mio bisnonno era emigrata a Fray Bentos nel 1896 e mi aveva passato i dati di uno dei figli che era prete ed era venuto due volte a Malnate. Dopo diverse ricerche, ho potuto incontrare i discendenti che mi hanno subito accolta come parte della loro famiglia e mi hanno mostrato tutti i ricordi e le foto che hanno gelosamente custodito. É stata una emozione scoprire che nella chiesa di Fray Bentos esiste una cappella della famiglia e che nel 1996 era stata fatta una festa con tutti i discendenti per festeggiare i 100 anni in Uruguay.
In un recente articolo abbiamo scritto di come siano oltre 70mila i varesini che si sono trasferiti all’estero. Proprio come con Sofia ci piacerebbe raccontare, per quanto possibile, chi siano, di cosa si occupano e dove si trovano là fuori nel mondo. Se vivete all’estero e vi piacerebbe mettervi in contatto con noi potete compilare questo modulo, vi contatteremo al più presto. Abbiamo anche aperto un gruppo Facebook per tenerci in contatto, lo trovate qui.
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