“Il dramma dei treni”

La lettera di una lettrice di VareseNews dopo una giornata di grandi ritardi sulla linea ferroviaria regionale

treni luglio 2022

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una pendolare che nella giornata di lunedì 13 gennaio si è scontrata con i diversi ritardi dei treni

Il mio dramma di oggi é iniziato alle 6:42 in stazione a Laveno, freddo incredibile e cancellazione del 6:19 Luino/porta Garibaldi. Dovevo essere alle 8:30 in città studi per un corso avanzato di excel al dipartimento di informatica presso la statale, sono una loro dipendente, dalla Statale intendo. Di solito viaggio con il Luino delle 7:19, cosi che posso dare il buongiorno e preparare per scuola mio figlio di 9 anni, prima che mia madre lo porti a scuola. Prendo il 7:00 da Laveno per Gallarate e giunti a Gallarate esulto perché riesco a prendere il 7:42 che arriva da Domodossola, arrivo al corso con 30 minuti di ritardo, poteva andare peggio. Terminata la mia giornata lavorativa, mi reco a Milano Porta Garibaldi e TUTTI i treni sono in ritardo, anche di 120 minuti. Il 18:00 per Luino ha inizialmente un ritardo di 20 minuti, poi di 30 e arrivo a Laveno Mombello con un ritardo di 45 minuti. Rientro a casa da mio figlio alle 20:15. Lo vedo per poco  prima di andare a dormire perché anche domani esco mentre lui dorme, sperando di prendere il 6:19 che parte da Luino. Ho ancora il corso avanzato di excel, per 5 giorni. Oltre allo stress lavorativo, e per fortuna ho 7 giorni di smart working al mese dove evito di viaggiare con Trenord, ho mio padre ricoverato in pneumologia all’ospedale di Varese dal 26 Dicembre, ho  la preoccupazione di crescere da sola un bambino di 9 anni perché orfano di padre da Luglio 2024, ho lo stress legale per l’eredità che sta in Belgio (siamo in Italia solo da due anni, il padre era rimasto in Belgio) pagare i legali che sono in Belgio, il notaio in Belgio, Il giudice tutelare di mio figlio che invece sta al tribunale di Varese (conosco solo in nome, non so chi sia), tasse ereditarie Belghe da pagare entro primavera (sono il 27% dell’eredità in Belgio!). Ciononostante mi reputo una privilegiata, appartengo a quella piccolissima percentuale della popolazione con un Phd, ho vissuto molti anni in Irlanda e poi in Belgio, insomma sono una tosta. Ma gl’altri pendolari come fanno? Come fanno quelli con i genitori anziani, che devono tornare a casa e magari correre al supermercato per comprare loro la spesa, o accudirli? Come fanno quelli con più figli? Ma perché in redazione quando scrivete gli articoli sui ritardi, parlate di disagi e non raccontate il dramma che molte famiglie subiscono? Noi pendolari non stiamo andando in vacanza, noi andiamo a lavorare. E Speriamo tutti i giorni di poter giungere al lavoro, alla riunione, al corso; e poi dopo speriamo di poter tornare a casa al nostro altro lavoro, dai nostri cari che hanno bisogno, i figli e anche dai nostri animali. Raccontatele queste storie, perfavore (non la mia ma altre).

Cordiali saluti

Arianna Mussida

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 13 Gennaio 2025
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.