In commissione sanità di Regione la discussione per una legge che definisca le patologie neuroginecologiche
Endometriosi, vulvodinia e neuropatia del pudendo, spesso associate al vaginismo e alla vestibolodinia, interessano complessivamente tra il 12 e il 16% delle donne tra i 18 e i 64 anni
«Oggi abbiamo iniziato un percorso di confronto con operatori sanitari, stakeholder e istituzioni sulle patologie neuroginecologiche. Le donne che soffrono di endometriosi, vulvodinia e neuropatia del pudendo si trovano spesso isolate, senza una diagnosi chiara, con difficoltà di accesso a cure adeguate e, talvolta, persino senza il riconoscimento della gravità del loro dolore. È, pertanto, essenziale riconoscere queste patologie non solo per la loro incidenza epidemiologica, ma anche per le conseguenze sociali e psicologiche che comportano. La Commissione Sanità ha iniziato una serie di audizioni con il mondo medico e le associazioni dei pazienti affinché il provvedimento di legge che porteremo in Aula possa fornire una risposta concreta all’esigenza di garantire a tutte le donne percorsi di diagnosi e cura validi ed efficaci».
Lo ha sottolineato la Presidente della Commissione Sanità Patrizia Baffi (Fratelli d’Italia) al termine delle audizioni di questo pomeriggio con Marco Battistello (Dirigente Medico – Specialista in Ostetricia e Ginecologia ASST Ospedale Niguarda), Filippo Murina (Direttore scientifico Associazione Italiana Vulvodinia – AIV), Annamaria Roversi (Presidente dell’Ordine dei fisioterapisti di Brescia), Susanna Verlini (Presidente dell’Ordine dei fisioterapisti di Pavia), Gerolamo Tonini (Medico specialista in Urologia presso la Divisione di Urologia della Fondazione Poliambulanza di Brescia) e Matteo Frigerio (Medico chirurgo specialista in Ostetricia e Ginecologia presso la Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza) e Elena Fava (rappresentante dell’Associazione Italiana di Urologia Ginecologica e del Pavimento Pelvico – AIUG).
Endometriosi, vulvodinia e neuropatia del pudendo, spesso associate al vaginismo e alla vestibolodinia, interessano complessivamente tra il 12 e il 16% delle donne tra i 18 e i 64 anni. Le patologie neuroginecologiche hanno un impatto sulla salute delle donne, ma anche sulla vita relazionale e sociale attraverso disagio emotivo, sintomi depressivi, perdita dell’autostima, isolamento sociale e difficoltà nelle relazioni intime.
In Lombardia sono circa 700mila le donne che soffrono di vulvodinia, una donna su sette. La endometriosi colpisce tre milioni di donne, di cui 160 mila in Lombardia, il 10-15% in età fertile e interessa circa il 30-50% delle donne infertili. La neuropatia del pudendo in genere esordisce tra i 50 e i 70 anni e in Italia coinvolge 10 individui ogni 10.000 abitanti anche se, probabilmente, si tratta di una sottostima.
Ciononostante, sono malattie che possono rimanere non diagnosticate o gestita in modo inadeguato per anni perché, pur nelle loro diversità, sono ancora poco conosciute anche dagli stessi medici e perché le cause non sono completamente note.
«Da un lato, è necessario aumentare la consapevolezza su questa condizione, non solo tra le donne ma anche tra gli operatori sanitari e le istituzioni. Dall’altro, è fondamentale stimolare la ricerca e la formazione di figure sempre più competenti nella gestione della malattia – spiega Claudia Carzeri (Forza Italia), relatrice del provvedimento -. Il progetto di legge per la prevenzione, la diagnosi e il trattamento patologie neuroginecologiche su cui sta lavorando la Commissione Sanità mette al centro due ‘parole chiave’: informazione e prevenzione, che devono diventare sempre di più gli strumenti per gestire, dal punto di vista sanitario e sociale, le conseguenze di queste patologie, come indicato nelle linee guida del Piano Socio Sanitario dove i programmi di screening e le campagne di informazione sono considerati strategici».
In particolare, il testo normativo prevede la creazione di uno o più centri specializzati nella cura delle patologie neuroginecologiche, l’istituzione di un Osservatorio regionale presso l’Assessorato al Welfare e di una Rete regionale per la prevenzione e la cura dei disordini neuroginecologici, con l’obiettivo di organizzare l’offerta e garantire l’efficacia degli interventi attraverso lo studio e il monitoraggio dei dati.
Nel corso della seduta sono intervenuti i Consiglieri regionali Paola Bulbarelli (Fratelli d’Italia), Giulio Gallera (Forza Italia), Lisa Noja (Italia Viva), Carmela Rozza (PD) e Gigliola Spelzini (Lega).
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