La truffa della carta prepagata: quando la vittima rischia una condanna penale
L'avvocato varesino Gianmarco Beraldo racconta che sono già sei i casi in pochi mesi: il truffato rischia di essere danneggiato due volte
Una truffa che ha dell’incredibile. Sei casi in pochi mesi sono un numero sufficiente per affermare che non si tratta di episodi isolati.
Ad essere prese di mira sono persone molto vulnerabili, spesso prive della percezione di quanto sta per accadere. La truffa è semplice, ma ha gravi ripercussioni per chi ne è vittima.
«Il malcapitato viene avvicinato da un conoscente o da individui che conoscono le sue difficoltà personali, come problemi di tossicodipendenza o economici – spiega l’avvocato Gianmarco Beraldo– . Il truffatore propone qualcosa di apparentemente innocuo: cedere una carta prepagata vuota. Adducendo motivazioni banali, il truffatore offre una piccola somma di denaro, solitamente tra 20 e 50 euro, in cambio della carta. Per chi si trova in difficoltà economica, l’offerta può sembrare vantaggiosa: la carta è vuota, quindi non ci sono rischi. Ma non è così».
«Una volta ottenuta la carta, il truffatore inizia a usarla per mettere in atto una serie di raggiri – continua Beraldo- . Vende auto che non possiede, chiedendo anticipi che fa depositare sulla carta, o organizza altre frodi finanziarie coinvolgendo numerose vittime. Quando le denunce arrivano, il vero problema emerge: chi ha ceduto la carta finisce nei guai. Le indagini si concentrano infatti sulla persona il cui nome è associato alla carta, mentre il truffatore rimane nell’ombra. I movimenti di denaro non sono in alcun modo riconducibili a lui».
Le vittime, già truffate, si trovano così costrette a rivolgersi ad un avvocato perché rinviate a giudizio: rischiano una condanna in sede penale che potrebbero rovinare ulteriormente le loro vite. Sei i casi recenti nella provincia di Varese, con altrettante persone danneggiate due volte: prima dal truffatore, poi dalle conseguenze legali della truffa.
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