Per il Giorno della Memoria gli studenti dei licei di Gallarate scopriranno la storia delle stragi del Lago Maggiore
A settembre 1943 il lago, in diverse località, fu teatro della prima sistematica eliminazione di ebrei. Il dialogo con Rossana Ottolenghi e Aldo Luperini sarà occasione anche per riflettere sul presente
In occasione del Giorno della Memoria, gli studenti dei Licei dei Tigli di Gallarate avranno la possibilità di dialogare con Rossana Ottolenghi, psicologa, figlia di Becky Behar, sopravvissuta alla Strage di Meina, e Aldo Luperini, biologo al CNR, membro del CUG, Comitato unico di garanzia contro le discriminazioni.
Le stragi di ebrei avvenute, tra la metà del settembre e i primi giorni dell’ottobre 1943, sulle sponde del Lago Maggiore, nei territori di nove comuni dell’area – Arona, Baveno, Bée, Meina, Mergozzo, Novara, Orta, Stresa e Verbania – furono le prime sul territorio italiano.
Quella consumatasi sulle sponde del Lago Maggiore fu la seconda strage, per numero di morti in Italia. La mattina del 15 settembre, i militari nazisti occuparono l’Hotel Meina: i sedici ospiti ebrei dell’albergo vennero rinchiusi in un’unica stanza all’ultimo piano dell’edificio; dopo una settimana di prigionia, nel corso delle notti del 22 e 23 settembre, i prigionieri furono uccisi e i loro corpi gettati, con delle zavorre, nelle acque del lago. Tra loro c’era anche l’italo-tedesca Lotte Froehlich, che era legata anche a Gallarate (è ricordata anche in città da una pietra d’inciampo; nell’immagine d’apertura un disegno del graphic novel del New York Times dedicata alla sua storia).
“L’incontro intende non solo far conoscere una strage spesso dimenticata, ma anche, a partire dall’odierno conflitto israelo – palestinese, riflettere sulla possibilità di andare oltre il dolore, cercando, pur con fatica e sofferenza, la via di un possibile abbraccio”.
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