Procura e Comune di Busto Arsizio ricorrono in appello per il caso del vigile
L'agente era stato assolto in primo grado per insufficienza di prove ma sia il pm che il Comune, come parte civile, hanno deciso di ricorrere in appello: "Simulò un'aggressione"
Procura e Comune di Busto Arsizio hanno impugnato la sentenza di assoluzione dell’agente di Polizia Locale accusato per aver simulato un’aggressione ai suoi danni mentre, lo scorso febbraio, stava svolgendo dei controlli alle auto in divieto di sosta in una del via del centro. L’agente, senza esperienza, era solo e non armato.
Il giudice di primo grado, infatti, aveva assolto il vigile urbano dalle accuse di truffa, perchè mancavano le prove che le lesioni che si era fatto refertare in Pronto Soccorso, se le fosse procurate da sole. Nelle motivazioni della sentenza, infatti, si sosteneva che i filmati delle telecamere acquisiti dai colleghi della Polizia Giudiziaria non potevano ricostruire per intero cosa fosse successo quella mattina in via Tavelli.
Eppure nella stessa sentenza non vi è traccia degli aggressori che avrebbero aggredito l’agente. Nessuna telecamera della zona ha ripreso i due soggetti di cui ha parlato l’imputato quando ha chiamato i colleghi sostenendo di essere stato buttato a terra. Vi sono invece delle immagini che mostrano l’uomo intento a strofinarsi contro i muri della zona, secondo l’accusa per simulare l’aggressione, ma per il giudice quel comportamento definito bizzarro dal giudice, non può essere considerato un tentativo di procurarsi delle lesioni.
Il Comune di Busto Arsizio, comunque, non arretra di un centimetro e ha deliberato la proposizione di appello contro la sentenza emessa di primo grado. La decisione segue la valutazione della Giunta Comunale e della Polizia Locale in merito alla necessità di tutelare gli interessi dell’ente e mantenere le richieste risarcitorie presentate in primo grado.
La Giunta ha conferito al Sindaco l’autorizzazione a sottoscrivere gli atti necessari e ha demandato al dirigente competente la selezione del legale incaricato, in linea con gli indirizzi già approvati. Le spese relative all’incarico conferito all’avvocato Riccardo Piga saranno coperte dal bilancio 2025, capitolo dedicato alle spese per incarichi professionali. La delibera è stata approvata all’unanimità.
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