Un pronto soccorso simulato per risolvere le criticità di quello del Circolo di Varese
È l'ipotesi su cui sta lavorando la nuova direttrice Cortellaro. Consulenti esterni lavoreranno simulando la quotidianità del PS cercando le soluzioni ai problemi che creano intasamento e sovraccarico
Dopo il decalogo dei saggi, l’affidamento all’università, la riorganizzazione con il bed manager o la discharge room per risolvere i problemi del pronto soccorso di Varese si pensa a soluzioni ingegneristiche.
Il direttore generale dell’Asst Sette Laghi Giuseppe Micale ha dato il benestare all’affidamento a consulenti esterni perché trovino soluzioni concrete per alleviare il carico di lavoro che gli operatori del PS di Varese devono affrontare quotidianamente. Dal suo spostamento nel nuovo monoblocco a partire dal 2007, il Ps ha vissuto diverse criticità a cui si è cercato di porre rimedio in vari modi.
Nonostante l’impegno di tanti, però, i risultati raggiunti non sono mai stati soddisfacenti. La neo direttrice del PS del Circolo Francesca Cortellaro ha quindi deciso di proporre una nuova via, già testata in altre situazioni come nell’azienda ospedaliera di Alessandria.
La soluzione suggerita prevede un sistema che permetta di prevedere l’impatto di scelte organizzative prima di metterle in atto, così da decidere le priorità e destinare le risorse a ciò che si dimostra maggiormente efficace.
La soluzione prospettata prevede la ricostruzione di un PS gemello simulato dove poter testare problemi e soluzioni. Nell’ambiente vengono riprodotte le attività che si affrontano realmente in pronto soccorso per cercare le modalità di trattamento più efficienti ed efficaci. Il modello virtuale permette interventi senza rischi. La ricostruzione delle diverse tipologie di attività conente quindi di studiare le situazioni di sovraffollamento per proporre azioni di contrasto così da superare le criticità.
Il nuovo modello di studio è ancora alle fasi iniziali: l’azienda incontrerà la ditta scelta per approfondire la consulenza per la quale sono disponibili quasi 160.000 euro. Sarà la stessa direttrice del PS varesino a seguire da vicino lo sviluppo del modello virtuale e la gestione dell’ambiente simulato.
Dopo tanti tentativi reali pensati per allentare il carico di lavoro sul pronto soccorso, ci si affida a modelli ingegneristici per trovare un bandolo della matassa che manda ormai da 15 anni.
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