A Mercallo incontro con la “bambina della valigia”, testimone dell’esodo istriano

Il Comune di Mercallo ha organizzato un incontro per commemorare il giorno del ricordo in collaborazione con lo storico Riccardo Papini. In videoconferenza anche la esule giuliana Egea Haffner

egea haffner

Il Comune di Mercallo commemora l’Esodo istriano e le vittime delle foibe con un incontro aperto a tutti i cittadini a cura dello storico Riccardo Papini nella sala polivalente di via Prandoni venerdì 21 febbraio alle 20:30.

Alla conferenza partecipa in collegamento da remoto anche Egea Haffner, esule giuliana nota anche come “la bambina della valigia”, che all’età di quattro anni dovette fuggire dalla sua città natale di Pola a causa delle persecuzioni nei confronti degli italiani nel territorio della Jugoslavia al termine della Seconda Guerra Mondiale.

Il ricordo dell’esodo istriano

Furono 300mila gli italiani che lasciarono il territorio passato alla Jugoslavia, minacciati dall’eliminazione fisica di persone in parte ritenute colpevoli di complicità con la politica antislava e la repressione violenta del precedente regime fascista, in parte considerate ostili in quanto italiane, in parte solo “irriducibili” al nuovo regime comunista che si andava imponendo (una ricostruzione complessiva valida si trova nel documento della Commissione Italo-Slovena, frutto di un lavoro quasi decennale degli storici).
Per quanto le modalità di eliminazione siano state diverse, simbolicamente le violenze sono rappresentate dalle foibe, le cavità naturali usate per far sparire i corpi.

Il “Giorno del Ricordo” cade il 10 febbraio, anniversario dei trattati di pace di Parigi, imposti all’Italia a fine della Seconda Guerra Mondiale, che comportarono la perdita delle colonie, di tre province tra Venezia Giulia e Dalmazia (a favore della Jugoslavia), di tre Comuni sulle Alpi Marittime (a favore della Francia.
Il Giorno del ricordo è stato istituito dalla Repubblica nel 2004, “al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Febbraio 2025
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