Agata e lo sfratto esecutivo a Vedano Olona: “Non viviamo più, dopo 16 anni siamo esasperati”
Dopo l'appello del 50enne di Vedano Olona che abbiamo pubblicato ieri, la proprietaria che ha chiesto lo sfratto esecutivo ha voluto raccontarci la sua verità

Una vicenda dolorosa, faticosa, che ha portato all’esasperazione un’intera famiglia e a una rottura che a quanto pare non è più sanabile. Agata ci tiene a raccontare la sua verità, rispetto all’appello del 50enne di Vedano Olona sfrattato con sfratto esecutivo che abbiamo pubblicato ieri. Lei è la mamma della compagna di Marco, vivono tutti nello stesso stabile da quando, 16 anni fa, lei e suo marito hanno accolto la coppia nella mansarda all’ultimo piano, da poco ristrutturata. Una convivenza da anni molto difficile.
«Non siamo gente cattiva, chi ci conosce lo sa. Io e mio marito non vogliamo che nostra figlia finisca in strada, mi fa male anche solo pensarlo, tant’è che ci siamo detti disponibili ad accogliere lei e anche il cane, ma lui no», dice Agata, una donna riservata che non vuole mettere in piazza i problemi della sua famiglia, ma che ci tiene a raccontare cosa c’è dietro allo sfratto che domani porterà a casa sua l’ufficiale giudiziario.
«Dopo 16 anni siamo esasperati, non viviamo più. Continue minacce anche gravi, tensioni, grida e insulti. Non hanno mai pagato un centesimo di affitto, le bollette gliele paghiamo noi, ma questo è niente rispetto alla vita impossibile mia e di mio marito, che oltretutto è ammalato. Siamo arrivati a chiamare i Carabinieri, l’ultima volta pochi giorni fa, e a fare denunce penali. Non è vita. Siamo anziani e non possiamo continuare così».
Agata non ci sta a passare per “cattiva”: «Sono anni che sopportiamo una situazione che è diventata insostenibile, e gli siamo andati incontro in ogni modo. Lo sfratto era stato fissato ai primi di gennaio, ma gli abbiamo lasciato ancora tempo per trovare una soluzione. Adesso però basta. Mia figlia, e lo sa, può stare con noi fino a quando non saranno a posto e poi potrà tornare a vivere con lui se vuole. Più di questo davvero non possiamo fare».
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