Biava, il giovane cantautore del Varesotto scoperto dall’etichetta di Riccardo Zanotti

L'intervista al cantautore, originario del Varesotto, in occasione dell'uscita del suo Ep "il mio primo concerto"

Musica Generica

Si intitola “il mio primo concerto” (scritto proprio con la “i” minuscola) il primo Ep di Biava, uscito venerdì 31 gennaio per Nigiri, la casa discografica fondata da Riccardo Zanotti frontman dei Pinguini Tattici Nucleari, con Gianrico Cuppari e Nina Selvini.

All’anagrafe Alessandro Biavaschi, il giovane cantautore è originario del Varesotto (di Gemonio) e in questi mesi si è fatto conoscere con singoli come “nata in primavera”, “adhd”, “luci dell’autostrada” e “tuttok”, ai quali si sono aggiunti i tre inediti che vanno a comporre questo suo progetto discografico, tra i quali la traccia “immagina che show”. “Con uno stile pop-punk energico, il giovane cantautore racconta di sogni, frustrazioni e rivalse, trovando il perfetto equilibrio tra urgenza espressiva e riflessione personale. Un progetto che cattura lo spirito di chi cerca il proprio posto nel mondo senza mai smettere di lottare.”, si legge nel suo comunicato.

Come sei arrivato al contratto con la Nigiri? 
«É stato figo perché è successa una cosa che non succede mai. Ho avuto la fortuna di essere trovato da Gianrico Cuppari, uno dei fondatori dell’etichetta. Hanno trovato una mia canzone, non ricordo se Ventisette o Giovane combina guai, e mi hanno contattato. Era la fine del 2023. Oggi è difficile per un artista emergente farsi conoscere ma anche trovare un’etichetta discografica sana e super bella come la loro. Sono contento».

Da dove nasce la tua voglia di fare musica?
«Suono la chitarra dalla quinta elementare, ho studiato chitarra blues e frequentato il conservatorio di Milano. Sono sempre stato innamorato dall’universo pop punk californiano e dal midwest emo (The Story So Far, Blink-182, Modern Baseball) ma non ho mai avuto il coraggio di buttarmi e pubblicare qualcosa di mio. Poi nel 2023 ho deciso di buttarmi, ho capito che per quanto mi potessero piacere molte cose, nella mia geografia del mio cuore la musica è sempre stata il vero centro».

Quando hai iniziato a scrivere i testi delle tue canzoni?
«Lo faccio da sempre, da quando sono piccolo. In seconda media ho scritto un pezzo punk che si intitola “Oggi ho preso una nota a scuola”. Mi buttavano sempre fuori dalla classe perché parlavo».

Raccontami come nasce questo Ep? E come nasce questo titolo?
«È il mio primo lavoro, prima ho pubblicato solo singoli. È un Ep dove racconto il mio rapporto con la musica, la costante paura di buttarmi e di fallire, di non essere abbastanza bravo ma alla fine ho capito che sto bene quando faccio questo. E il titolo “il mio primo concerto” indica un po’ tutto questo.  Sono sette brani che raccontano, come finestre, il mio mondo, la maggior parte delle storie che racconto sono tratte da storie di vita personale».

I tuoi riferimenti musicali?
«Un mio grande amore, da sempre, sono i Blink-182, ma posso dirti anche The Story So Far, Modern Baseball e tutto l’universo pop punk californiano e dal midwest emo. Ho iniziato a scrivere brani in italiano dopo essersi innamorato della scena itpop nel 2016, in particolare Calcutta, Motta, Gazzelle e tutto quel mondo».

Dove ti vediamo dal vivo?
«Il 6 marzo suono al Rock’n’roll a Milano, il 12 aprile al Tumiturbi a Varese».

Adelia Brigo
adelia.brigo@varesenews.it

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Pubblicato il 21 Febbraio 2025
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