Con Katy Lied nel 1975 gli Steely Dan divennero un duo
Circondato però da grandi sessionmen

E il club dei non-sbaglio-mai-un-disco vedeva gli Steely Dan unirsi a Van Morrison e Stevie Wonder. Ne avevamo già parlato in occasione di Pretzel Logic: il gruppo in quanto tale oramai non esisteva più, tanto che avevano smesso di andare in tour. Donald Fagen e Walter Becker erano gli Steely Dan e con loro avrebbero da qui collaborato solo sessionmen.
Ma certo che li sapevano scegliere: qui ad esempio troviamo alla batteria di Jeff Porcaro, che poi fonderà i Toto, la splendida voce di Michael McDonald, i chitarristi Rick Derringer e Larry Carlton, e tanti altri. Poi alcuni di questi diventarono “collaboratori assidui” tanto da far parte del gruppo che riprenderà a fare tour anni dopo, ma di fatto non diventarono mai membri degli Steely Dan. Fu a questo punto della loro carriera che certi critici iniziarono a dire che la loro musica rasentava la perfezione ma a farne le spese era una certa anima, una certa passionalità: è un’opinione che si trova ancor oggi piuttosto diffusa. Nessuno però si spinse a dire che non erano degli eccellenti album, e se non lo conoscete Katy Lied vi conquisterà.
Curiosità: perché una cavalletta in copertina? In verità è una tettigoniide, imparentata più coi grilli che con le cavallette. In America il suo nome comune è katydid, che riporta al titolo del disco, a sua volta derivato da un verso di Doctor Wu (Katy lies / you can see it in her eyes”).
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