Da Ternate alla Groenlandia per diventare maestro birraio, la storia di Luca Dal Porto
Dopo aver studiato alla Vlb Berlin (punto di riferimento per i principali marchi di birra), Luca ha trovato lavoro in un birrificio a Nuuk, la capitale della Groenlandia, dove ha costruito la sua nuova famiglia. Ora lavora in Norvegia e sogna di aprire il proprio locale

Le sue radici sono a Ternate, tra i laghi e le colline del Varesotto, ma la sua passione per la birra artigianale lo ha portato fino in Groenlandia, dove ha anche costruito la sua nuova famiglia. Questa è la storia di Luca Dal Porto, che dalla provincia di Varese è partito verso l’estremo nord per inseguire il suo sogno: diventare un maestro birraio e aprire il proprio locale.
Un viaggio iniziato dal Lago Maggiore
Tutto è cominciato vicino alle rive del Lago Maggiore, quando Luca nel 2016 inizia a lavorare al birrificio Diciottozerouno di Oleggio Castello. È qui che Luca ha l’occasione di iscriversi al VLB Berlin: l’istituto di istruzione e ricerca della capitale tedesca punto di riferimento per alcuni dei più noti marchi di birra al mondo.
Tra i banchi del VLB Luca ha conosciuto a Isaac, birraio americano che gli avanza una proposta: trasferirsi in Groenlandia e lavorare nel suo birrificio. Luca accetta, finisce gli studi e dalla Germania si sposta a Nuuk, capitale della Groenlandia, dove entra nella squadra del birrificio Godthaab Bryghus come capo birraio. Ed è proprio qui, tra i venti freddi e le piccole case variopinte di Nuuk, che Luca incontra la donna che diventerà sua moglie e insieme alla quale costruirà la sua nuova famiglia.

Clima rigido e sapori unici
Nonostante il clima artico non sia certo il migliore per la produzione dei cereali e del luppolo necessari per produrre la birra (che devono essere importati), il territorio della Groenlandia offre comunque una ricchezza di ingredienti inaspettati, che nelle mani di un esperto riescono a creare sapori unici.
«Nelle mie birre – spiega Luca – ho usato rosmarino artico, ginepro, mirtilli, ribes nero e alghe. Ogni anno, producevo tre o quattro nuovi tipi di birre ispirati agli stili storici, ma sempre con l’aggiunta di qualche ingrediente locale».
Un gusto che è stato apprezzato anche dall’altra parte del mondo. La Japan lager creata da Luca con la sugar kelp (un’alga diffusa nell’oceano artico e molto utilizzata nella cucina giapponese) è stata richiesta anche dall’ambasciata danese in Giappone.
«La Norvegia è dove voglio essere»
Al momento Luca si è trasferito in Norvegia, dove lavora per un’azienda specializzata nel settore delle bevande, per imparare e ottenere tutta l’esperienza possibile, con l’obiettivo di aprire un giorno il proprio locale dove gli ospiti potranno gustare non solo le sue birre ma anche i suoi piatti.
E sulla possibilità di tornare in Italia? «Ho un ottimo rapporto – spiega Luca – con i miei parenti in Italia, ma mi piacerebbe continuare a vivere in Norvegia insieme alla mia nuova famiglia. Dopo così tanto tempo trascorso lontano, tornare nel mio paese d’origine non riuscirebbe a farmi sentire a casa».
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