Famiglie con almeno tre figli: in provincia di Varese una lieve crescita, ma le difficoltà restano
Secondo i dati aggiornati al 2022, in provincia di Varese si contano 17.165 famiglie numerose, un numero in leggero aumento rispetto al 2011 (+1,6%)
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Le famiglie numerose in Lombardia (definite come nuclei con almeno tre figli) rappresentano il 4,3% del totale, ma la loro presenza è in lieve calo rispetto al passato. È quanto emerge dal report realizzato da PoliS Lombardia, in collaborazione con università e centri di ricerca, che analizza la condizione economica, le sfide quotidiane e le politiche di supporto per i nuclei con almeno tre figli.
Secondo i dati aggiornati al 2022, in provincia di Varese si contano 17.165 famiglie numerose, un numero in leggero aumento rispetto al 2011 (+1,6%). Un dato in controtendenza rispetto alla diminuzione regionale (-3,3%), che mostra come il fenomeno rimanga significativo anche sul territorio varesino.
Le sfide delle famiglie numerose: più figli, più difficoltà economiche
Se da un lato le famiglie numerose rappresentano un modello familiare che trasmette solidità e dinamismo, dall’altro sono spesso esposte a maggiori difficoltà economiche. Il rapporto evidenzia che il 30,6% di queste famiglie in Lombardia si trova in una condizione di deprivazione materiale e sociale, con problemi nel pagamento delle bollette, difficoltà nell’acquisto di un’auto e limitazioni nelle attività di svago.
Dal punto di vista economico, il reddito equivalente annuo delle famiglie numerose si attesta attorno ai 25.500 euro, inferiore ai 27.000 euro delle famiglie con meno figli. Inoltre, il 18,4% dichiara di arrivare a fine mese “con grande difficoltà”, mentre oltre la metà delle famiglie (54,7%) riscontra comunque problemi economici nel gestire le spese quotidiane.
Proposte di sostegno
Nel report, tra le proposte avanzate per migliorare le politiche di sostegno, si includono: il potenziamento dell’offerta di nidi e scuole dell’infanzia, l’introduzione o il potenziamento di bonus per attività sportive e culturali, il miglioramento dei trasporti pubblici scolastici, il rafforzamento delle politiche di conciliazione vita-lavoro e l’allungamento dei congedi parentali per genitori lavoratori. La ricerca sottolinea inoltre la necessità di una maggiore continuità e prevedibilità nelle misure di sostegno abbandonando la logica dei bonus una tantum ed estendendo l’adozione del Fattore Famiglia e una migliore comunicazione delle agevolazioni esistenti.
Il commento di Monti
“Ho trovato questa ricerca di grande interesse – ha commentato il Presidente della Commissione Sociale Emanuele Monti (Lega) – perché evidenzia da un lato come le famiglie lombarde siano ancora l’elemento fondativo della società e della produzione di ricchezza, ma dall’altro più diventano numerose più fanno fatica a mantenere i livelli di benessere acquisiti. Occorre invertire questa tendenza premiando chi fa figli in termini di qualità e quantità di servizi offerti. Penso ai bonus per lo sport o per le attività culturali che dovrebbero crescere di valore con il crescere del numero di figli. Una società più aperta alla natalità – ha concluso Monti – è una società che si mantiene giovane, che trova in sé sempre nuove energie e creatività e si rinnova continuamente. Per questo dobbiamo aiutare concretamente chi, nonostante le difficoltà economiche e le complicazioni logistiche, decide di mettere al mondo un numero importante di figli.”
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