“Frase razzista all’arbitro”, la difesa degli Eagles Caronno: “Mera invenzione”

Un calciatore della squadra di Caronno Varesino è stato squalificato per 10 giornate. La società prende le difese con un lungo comunicato

cartellino rosso arbitro

Ha fatto parlare, nel mondo del calcio del Varesotto, la decisione del giudice sportivo della delegazione varesina del Comitato Regionale Lombardia – la rappresentazione sul territorio della Figc – di squalificare per 10 giornate un giocatore della squadra Eagles Caronno, di Caronno Varesino.

L’episodio che ha portato a questa decisione è avvenuto a Bodio Lomnago, al termina della partita tra i padroni di casa del Don Bosco e, appunto, gli Eagles, gara vinta 2-0 dagli ospiti. A far scalpore non è tanto la lunghezza della squalifica comminata, quanto la giustificazione. Nel referto arbitrale, di fatti, viene esplicitato che il giocatore «con atteggiamento arrogante e irridente proferiva nei confronti dello stesso una frase discriminatoria a sfondo razziale».

A questa accusa arriva però la voce della società di Caronno Varesino, che tramite un comunicato prende le difese del calciatore.

IL COMUNICATO:
“Si è colpevoli per ciò che si commette, non per quello che viene inventato”
A seguito di quanto emerso dal CU n°32 Delegazione di Varese del 27/02/2025 ASD Eagles Caronno Varesino manifesta tutto lo sdegno possibile per quanto riportato in esso. La vicenda ora si sposterà nelle Sedi più opportune a tutela della Società e soprattutto di un ragazzo ingiustamente accusato di un’azione immonda senza alcun fondo di verità
ASD Eagles Caronno Varesino è costretta a smentire categoricamente quanto pubblicato sul Comunicato Ufficiale n° 32 del 27/02/2025, tenendo ad esporre la veritiera versione dei fatti a tutela propria e soprattutto di un ragazzo accusato senza alcuna motivazione di razzismo, al termine di una gara per altro vinta, e che per quanto maschia terminata in tranquillità al 90° minuto:
“Rientrando negli spogliatoi a fine gara alcuni calciatori ospiti urtavano più volte la porta dello spogliatoio dell’Arbitro il quale si affacciava sulla soglia della stessa chiedendo chi fosse l’Autore di tale comportamento. Risultava che l’autore del gesto era il calciatore n. 16 Costa Matteo…”
Fino a questo punto della sentenza del Giudice Sportivo nulla da eccepire; il prosieguo però risulta essere mera invenzione volta a screditare ed incolpare in maniera spropositata “un qualcuno” per una semplice e banale “ragazzata”.
“il quale con atteggiamento arrogante e irridente proferiva nei confronti dello stesso una frase discriminatoria a sfondo razziale. (Art. 28 CGS).”
Queste ultime due righe di Comunicato hanno il peso di una coltellata alla schiena, un gesto di pura vigliaccheria che corre il rischio di andare a creare precedenti pericolosi per il futuro.
Noi di ASD Eagles Caronno Varesino, prima di esplicare la reale versione dei fatti, teniamo a precisare che questo comunicato è “la cosa più lontana possibile da un attacco alla classe arbitrale”, che anzi, temiamo possa essere messa ancora più in difficoltà da quanto accaduto.
“L’Arbitro”, che ricopre un ruolo che sarà sempre circondato da polemiche e discussioni, ha il diritto ed il dovere di far sì che vengano punite parole ed azioni offensive e violente, a condizione che queste siano realmente avvenute.
Vorremmo appunto esporre il reale andamento dei fatti:
A seguito dell’uscita dell’Arbitro dallo spogliatoio, e ad un primo “non riscontro” su chi avesse effettivamente commesso l’azione di urtare la Sua porta, questo proseguiva pretendendo il colpevole minacciando di far ricadere le conseguenze sul Capitano. A seguito di quest’affermazione “il Punito” si faceva avanti ricevendo come risposta dal DDG “segno lo stesso te anche se so che non sei stato tu, comunque chi è stato si prenderà due mesi di squalifica”. L’Arbitro rientrava nello spogliatoio, compilava il Referto espellendo “il Punito”.
Qui già sporge spontanea una domanda: “Perché è stato chiesto più volte chi avesse battuto sulla porta e non chi avesse pronunciato la frase razzista?”. E allora viene da chiedersi anche “Come mai è stato minacciato qualcuno di essere squalificato due mesi senza una spiegazione valida e dopo che lo stesso DDG ha dichiarato di sapere che non fosse stato il Punito?”.
Perché minacciare con questi toni, senza asserire nulla di quello che poi è stato inventato, andando a punire qualcuno con accuse così gravi? 
ASD Eagles Caronno Varesino è una piccola Società di Paese, che nel corso degli anni ha subito come tutti squalifiche, giuste o sbagliate che queste fossero, senza però mai intraprendere azioni a propria difesa. In questo cosa però non intendiamo subire le conseguenze di queste gravissime azioni non commesse. 
Questo primo verdetto lede pesantemente una Società ed un rispettabilissimo ragazzo e la Sua Famiglia con accuse di una gravità assoluta. Ci tuteleremo infatti nelle Sedi opportune della Giustizia Sportiva ed eventualmente anche al di fuori di essa.
Invitiamo inoltre a riflettere e a non sottovalutare l’accaduto, in quanto ciò che è successo oggi a Noi di ASD Eagles Caronno Varesino potrebbe capitare ad altri un domani.
Concludiamo il Comunicato ribadendo il massimo sostegno a tutta Classe Arbitrale confidando che la verità dell’accaduto sia portata a galla permettendo di continuare ad un ragazzo di vivere il calcio dilettantistico come in realtà dovrebbe essere: uno splendido sport ed un grande divertimento. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Febbraio 2025
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