Il processo sulle “cinquanta sfumature di grigio”: il pm chiede oltre 7 anni

In dirittura d'arrivo la vicenda giudiziaria iniziata nel 2014 all'interno di una coppia. La difesa dell'uomo chiamò in causa il celebre libro (e film) ma le richieste nei suoi confronti sono pesanti

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Arriva alle battute finali a Varese il processo che vede imputato un uomo per violenza sessuale, maltrattamenti e lesioni salito all’onore delle cronache come il processo delle “Cinquanta sfumature di grigio”.

La vicenda secondo il pubblico ministero sarebbe iniziata nel 2014 a Gorizia quando l’imputato, ubriaco, avrebbe minacciato di morte la moglie. Una vita di coppia che sulla carta progrediva in ambiente di grande socialità e che aveva anche relazioni pubbliche con amici e conoscenti, sebbene la parte offesa riporti di un secondo episodio occorso fra il 2017 e il 2018: nella casa dei due, dove sono presenti amici e parenti e l’imputato perde la pazienza a fronte di racconti fatti sul passato della moglie e spacca un suppellettile.

«Una condotta che rivela la personalità dell’imputato», ha spiegato nella discussione la pm Maria Claudia Contini. Poi ancora altri episodi: bisticci fra marito e moglie una sera in un piano bar, con una reazione da parte del compagno che sfocia in un’ulteriore aggressione. Secondo l’accusa l’imputato viveva una grande gelosia nei riguardi della moglie.

Poi un altro episodio ancora: quello delle frustate, tre o quattro, mentre la donna era nuda: «Il pianto, il dolore» della donna, ha ricordato la pm che ha chiesto 7 anni e un mese di reclusione per l’uomo. La parte civile, avvocato Stefano Bruno, nel ricordare la particolarità dei reati contestati, ha pure sottolineato lo stato di una «condizione di afflizione costante subita dalla parte offesa», una «sopraffazione ossessiva subita dalla persona offesa, tali da sopportare tutte le angherie, fino a credere che tutta la prevaricazione subita fosse sopportabile».

Alcuni testimoni, dice la parte civile, «notavano addirittura un cambiamento di personalità della parte offesa». La parte civile ha chiesto 100.000 euro di danni e una provvisionale immediatamente esecutiva di 40 mila euro. L’imputato si difese in aula nelle precedenti udienze: «Non ho mai abusato di mia moglie. Era lei che voleva fare “Cinquanta sfumature di grigio”, libro che non avevo mai letto. Quella sera voleva che la frustassi».

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Pubblicato il 04 Febbraio 2025
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