In libreria a Gallarate il collage tra cinema e musica: Tarantino e Zorn secondo Niccolò Pala
Alla libreria Librando di Gallarate lo scrittore presenta il "dialogo immaginario" tra due maestri dell’assemblaggio artistico
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Dopo la presentazione della sua prima uscita Scandalo in copertina. Censura, musica e immagini dagli anni Sessanta al nuovo millennio, Niccolò Pala è tornato, sabato 15 febbraio, alla libreria Librando di Gallarate con Un dialogo immaginario tra Quentin Tarantino e John Zorn, «un libro denso di dettagli frutto della memoria invidiabile dell’autore».
Dopo una breve interrogazione al pubblico, le casse riproducono Latin Quater di Zorn per presentare “un personaggio mainstream di nicchia, famoso per gli addetti ai lavori”. Zorn è poliedrico e sfaccettato, è sassofonista, band leader, proprietario etichetta; altrettanto eclettico è Tarantino, regista, produttore, sceneggiatore e attore. Qui iniziano le analogie tra i personaggi che non si limitano ai loro ruoli, ma si estendono al loro linguaggio e alle tecniche espressive.
Il collage
Pala descrive la tecnica artistica del collage come “freddezza d’intelletto puro”, tuttavia l’operazione di assemblaggio usata da Tarantino e Zorn ha fondamenti fortemente sentimentali ed emotivi. Ecco qui la prima dicotomia ragione-sentimento.
Tarantino «è rimasto quel bambino che a sette, otto, dieci anni andava al cinema», mentre Zorn interpreta qualsiasi genere, a volte tutti i generi insieme. Nella stessa traccia c’è musica da camera, rock, blues, funky e jazz. Non c’è mai spazio solo per il sax e un solo registro: si alternano frammenti e si susseguono citazioni di cinema di consumo e cultura d’élite.
Entrambi fanno uso dell’assemblaggio: tessere apparentemente lontane si uniscono per la passione che va oltre l’arte stessa, e che talvolta differisce da quella scelta dall’artista per esprimersi.
La città
A differenza di Alphaville, nella città di Tarantino, Los Angeles, i sentimenti non sono proibiti, ma ci si lascia andare. Nelle sue pellicole manca la parte glamour, si può osservare l’assenza di un centro, mancano i perimetri, non si sa dove la città inizia e dove finisce. È l’indeterminatezza dello spazio a renderlo insicuro, tanto da determinare difficile affermare con certezza anche la propria identità.
New York, la Grande Mela, è la città di Zorn “e come una mela due misteri: ragione e sentimento”. Ne sono la prova Taxi driver e The Wolf of Wall Street contrapposti a Colazione da Tiffany.
L’umorismo
Di Tarantino è noto il black humor apotropaico dove la violenza gratuita diventa divertente. Parimenti, ci si potrebbe chiedere come si fa a far ridere con un disco, ma Zorn ci è riuscito. La violenza è sostituta dal rumorismo che intercorre tra le tracce.
Infine, come ha suggerito il professor francesco Tedeschi “il disco Naked City è antecedente all’uscita di Pulp Fiction: la musica di Zorn non è determinata da una suggestione di immagini. È avanguardia scanzonata”.
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