Bertolaso spiega: “I letti usati in Fiera non sono a norma: non possono venire utilizzati negli ospedali”
Guido Bertolaso spiega perchè i letti sono immagazzinati all'ex Sant'Anna di Como e perchè potrebbero essere ceduti all'Ucraina

Dopo la denuncia del Partito Democratico in merito alla mancata destinazione dei 300 letti ospedalieri all’hub emergenziale di Gallarate, arriva la risposta ufficiale della Regione Lombardia e dell’assessore al Welfare Guido Bertolaso.
“In merito alla questione dei letti ospedalieri immagazzinati nei locali dell’ex Ospedale Sant’Anna di Como, Regione Lombardia precisa che l’acquisizione dei dispositivi è avvenuta nel pieno dell’emergenza pandemica Covid-19, con l’obiettivo di garantire la massima disponibilità di posti letto nelle strutture sanitarie regionali.
Nel marzo 2020, ARIA, su incarico della Regione, ha effettuato l’acquisto di 200 letti ospedalieri elettrici dalla società Surgimill Medical Systems Private Limited, con una spesa complessiva di 222.328 euro. Tuttavia, la società fornitrice non ha fornito le necessarie certificazioni di conformità alle normative ISO, portando ARIA ad avviare un’azione legale nei confronti di Surgimill.
Con sentenza n. 9123/2023 del Tribunale di Milano, pubblicata il 15 novembre 2023, è stata dichiarata la risoluzione del contratto e stabilita la restituzione delle somme pagate da ARIA. Ad oggi, tuttavia, Surgimill non ha ancora adempiuto alla restituzione dell’importo dovuto, mentre i letti risultano attualmente in custodia presso l’ex Ospedale Sant’Anna di Como visto che non possono essere utilizzati nelle strutture sanitarie neppure in caso di emergenza a differenza di altro materiale già ridistribuito o destinato all’hub di Gallarate.
Le polemiche sollevate su questa vicenda – ha detto l’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso – sono fuori luogo. La Regione ha operato con tempestività in un momento di crisi sanitaria senza precedenti, cercando di garantire tutte le risorse necessarie per far fronte all’emergenza. Il problema della mancata certificazione dei letti ha portato a un’azione legale che ha visto il riconoscimento in tribunale di quanto dovuto ad ARIA. Ora ci aspettiamo che la società fornitrice rispetti la sentenza e restituisca quanto dovuto ma ciò non è ancora avvenuto e, nel frattempo, noi siamo custodi di questi letti. Strutture che, è bene ribadire, non possono essere utilizzate da alcun ospedale poiché non a norma. Tuttavia, per superare questa situazione vogliamo proporre un accordo all’azienda indiana che ci permetta di acquisirli e donarli al governo ucraino da cui ci è giunta una richiesta in questo senso. Naturalmente sarà necessaria una valutazione della possibilità di utilizzo di questo materiale non conforme alla normativa europea ma probabilmente utile in zone di guerra.”
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