Lombardia, più fondi per agricoltura e allevamenti a basse emissioni
Approvata a larga maggioranza la risoluzione che prevede finanziamenti e premialità per le aziende zootecniche che adottano tecnologie innovative per abbattere le emissioni di gas serra e particolato
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Promuovere azioni per ridurre emissioni di gas serra e particolato, derivanti dalla zootecnia, anche prevedendo incentivi e finanziamenti a favore delle aziende agricole. E’ l’impegno rivolto alla Giunta regionale e contenuto nella proposta di Risoluzione (primi firmatari Ivan Rota di Forza Italia e Matteo Piloni del Partito Democratico) approvata a larghissima maggioranza in Commissione Agricoltura, presieduta da Floriano Massardi (Lega).
Il documento chiede alla Giunta di sostenere e promuovere l’innovazione e le tecnologie atte a ridurre le emissioni di gas serra e di ammoniaca derivanti dal settore agro-zootecnico, attraverso la previsione di fondi da assegnare alle aziende agricole sottoforma di incentivo o finanziamento per interventi strutturali o acquisto di attrezzature che consentano una corretta gestione degli effluenti; di proseguire l’azione di supporto della ricerca universitaria dando continuità alle sperimentazioni già avviate o nuove; di promuovere l’utilizzo di additivi idonei a ridurre le emissioni del particolato in atmosfera nell’ambito del trattamento dei reflui zootecnici e del digestato derivante dalla produzione di biogas; di confermare le premialità all’interno dei bandi regionali per gli allevatori che adottano pratiche virtuose e di valutare il ruolo sostitutivo dei reflui/digestati addizionati con additivi in sostituzione ai fertilizzanti minerali.
“Abbiamo il dovere – ha detto Ivan Rota – di sostenere il settore agricolo regionale nel processo di transizione ecologica, integrando sostenibilità ambientale, economica e sociale, in modo da salvaguardare, innovare e sviluppare l’agricoltura e la zootecnia lombarda. Questo testo è frutto dei numerosi contributi provenienti dai Consiglieri di questa Commissione e dalle audizioni che abbiamo fatto in queste settimane. Con queste proposte consentiremo anche agli allevatori più piccoli di poter usufruire di soluzioni scientificamente validate e avere a disposizione maggiori strumenti dal punto di vista sostenibile, economico ed ecologico”.
“Abbiamo avuto svariati confronti – ha aggiunto Matteo Piloni – e siamo arrivati a un testo che tiene conto delle diverse sensibilità. È stato rivisto in alcuni punti e le modifiche apportate rispondono alla volontà di voler condividere un obiettivo comune e offrire soluzioni concrete per ridurre le emissioni inquinanti in atmosfera”.
Per Massimo Vizzardi (Gruppo Misto) “questo documento è il risultato della collaborazione degli uffici e dei partiti politici. Una proposta che incentiva chi vuole investire nelle novità e che nasce non dall’idea che l’agricoltura inquina, ma dall’interesse comune che l’impatto ambientale sia il minore possibile”.
Critica Paola Pollini del Movimento Cinque Stelle che ha votato contro ad alcuni punti del documento, in particolare quelli che fanno riferimento all’uso di additivi. Per Marco Carra (PD) e Carlo Bravo (FdI) il mancato voto unanime è stata un’occasione persa. “L’ampia maggioranza è importante ma la convergenza di tutti sarebbe stato un punto di partenza ancor più significativo” ha detto Carra, mentre Bravo ha sottolineato che “il voto unanime in Commissione non avrebbe precluso la possibilità di migliorare ulteriormente il testo in Consiglio regionale”.
La proposta di Risoluzione approvata mercoledì 19 febbraio prende spunto dagli esiti di una missione valutativa in merito alle “Politiche per contrastare l’inquinamento atmosferico da fonte agricola”, promossa dal Comitato Paritetico di Controllo e Valutazione e dalla Commissione consiliare Ambiente già nella scorsa legislatura. Secondo uno studio dell’Università Statale di Milano, in Lombardia il 97% delle emissioni di ammoniaca in atmosfera sono dovute al settore agricolo e la loro origine è per l’87% riconducibile agli allevamenti e per il 13% ai fertilizzanti sintetici. In Italia – si legge nella risoluzione – le emissioni di gas serra provenienti dal settore agricolo e zootecnico incidono per circa il 7,8% del totale.
“Le imprese agricole lombarde – ha concluso il Presidente Massardi – fanno sforzi rilevanti ma non tutte però dispongono di mezzi e risorse tali da sopportare e ammortizzare i costi necessari all’installazione di tecnologie che permettono di catturare o limitare le emissioni di miasmi, gas serra e ammoniaca prodotti dai reflui zootecnici. Questo testo va incontro alle esigenze di tutto il settore agricolo che necessita di essere accompagnato e supportato nella transizione ecologica”.
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