L’Ucraina invade la Russia: Putin invoca il diritto alla sovranità

Un esercizio di satira geopolitica: cosa accadrebbe se ribaltassimo completamente la narrazione della guerra?

Generico 24 Feb 2025

MOSCA, 25 febbraio 2025. E alla fine, è successo. L’Ucraina ha varcato il confine russo. Truppe ucraine sono entrate nella regione di Belgorod, in un’operazione che il governo di Kyiv definisce “una necessaria missione di sicurezza”. (immagine generata con l’Ai)

Il Cremlino ha immediatamente convocato il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, chiedendo una ferma condanna dell’aggressione e sanzioni immediate contro l’Ucraina. Putin, in un discorso alla nazione, ha usato parole inequivocabili: “La Russia non voleva la guerra. La Russia ha sempre cercato la pace. Ma quando il nostro popolo è sotto attacco, abbiamo il diritto di difenderci”. Per le strade di Mosca, cittadini attoniti si domandano come sia possibile che un paese più piccolo, senza armi nucleari e con un esercito che riceve munizioni con il contagocce, possa aver invaso la più grande potenza del mondo.

La reazione internazionale non si è fatta attendere. Da Washington, Donald Trump ha fatto chiarezza sulla situazione con un post su TRUTH SOCIAL (il suo trumpet): “L’Ucraina ha cominciato tutto. Putin stava solo proteggendo la sua gente. Ora chi paga la fattura? L’Europa”. Dopo questa dichiarazione, fonti anonime della Casa Bianca hanno fatto sapere che Washington starebbe valutando sanzioni contro Kyiv. In Europa, l’UE ha convocato una riunione d’emergenza per trovare “una risposta ponderata e proporzionata”, il che, secondo gli esperti, potrebbe tradursi in soli sette mesi di dibattiti e la pubblicazione di un documento di 430 pagine che soli i cinesi leggeranno.

Con l’invasione di Belgorod, molti esperti di geopolitica hanno cominciato a rivedere gli eventi del 2022 sotto una nuova luce. Storici di prestigiose università americane hanno persino lanciato una serie di nuove ipotesi di ricerca scientifica: “E se la Russia non avesse mai invaso l’Ucraina? E se fosse stata l’Ucraina, fin dall’inizio, a provocare tutto? E se la Russia fosse sempre stata la vittima?”. A questo punto, alcuni editorialisti propongono un’immediata revisione dei libri di scuola e, visto che nessuno li usa più, degli algoritmi di chatGPT, mentre in TV si dibatte se sia il caso di chiedere ufficialmente scusa a Putin, invitato al carnevale di Viareggio per consolazione, perché per Sanremo è troppo tardi o troppo presto.

Mentre gli eserciti si muovono, i diplomatici sono alle prese con un’altra battaglia: trovare le parole giuste per definire la situazione. Al termine di una riunione fiume trasmessa in mondovisione, il Consiglio Europeo ha deciso all’unanimità di non chiamarla “invasione”, ma piuttosto “ingresso non autorizzato con mezzi militari”. Nel frattempo, i media globali si adeguano al cambio di paradigma.
La BBC: “Forze ucraine oltre confine: Mosca denuncia un atto ostile”. La CNN: “Tensioni tra Russia e Ucraina: escalation sul campo”. La Pravda: “Gli eroi russi respingono l’invasione nazista”. (un esempio di titolo generato con l’intelligenza artificiale).

Nel mentre, a Kyiv, il presidente Zelensky tenta di spiegare:“Non è un’invasione. È un’operazione speciale per proteggere gli ucraini che vivono in Russia”. Parole che suonano come chi la fa l’aspetti.
All’ONU, il rappresentante russo è furioso: “La violazione dei confini nazionali è un crimine inaccettabile!”. Nelle capitali occidentali si moltiplicano i comizi presso i centri commerciali in cui si ribadisce l’importanza della sovranità nazionale e dell’integrità territoriale. Un principio sacro, imprescindibile, da difendere a tutti i costi. Tra i curiosi, qualcuno alza la mano: “Ma quindi, se la sovranità della Russia è sacra, anche quella dell’Ucraina lo era?”. L’intervenuto viene rapidamente rimosso dalla platea.

E adesso? Il Cremlino chiede il ritiro immediato delle truppe ucraine e minaccia “conseguenze imprevedibili”. L’Occidente riflette su come rispondere. Ma una cosa è certa: la storia la scrivono i vincitori. O, in mancanza, chi ha il miglior ufficio stampa, o meglio, il controllo delle “BuffalaNews”.

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Pubblicato il 25 Febbraio 2025
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