Omicidio di Cairate, la madre di Michele Caglioni: “Siamo andati a chiedere perdono ai genitori di Andrea Bossi”
Mentre in aula si decideva il rinvio a giudizio dei due ventenni accusati di aver ucciso Andrea Bossi, nel corridoio c'erano i famigliari di Michele Caglioni e un amico di Douglas Carolo

«Mio figlio sta pagando e pagherà per quello che ha fatto ma sono sicuro che non ha ucciso Andrea Bossi (foto). Siamo di fronte ad una tragedia enorme e mi ritengo fortunata perchè io potrò andare a trovare Michele in carcere mentre la mamma di Andrea non può più vederlo da quella tragica notte».
Il bisogno dei genitori di Michele di chiedere perdono
Stefania Rizzuto è una mamma consapevole della gravità della situazione che si è trovata a vivere da quel maledetto 27 febbraio quando suo figlio, Michele Caglioni, è stato arrestato con l’accusa di aver partecipato al delitto del 27enne di Cairate: «È cambiata la mia vita e quella di tutta la nostra famiglia. Abbiamo anche incontrato la famiglia di Andrea per chiedere perdono perchè l’unica vera vittima di tutta questa storia è quel povero ragazzo che non c’è più».
Michele un ragazzo fragile
Davanti alla porta verde dell’aula di giustizia del Tribunale di Busto Arsizio insieme al marito e all’altro figlio attende che gli avvocati escano dall’udienza preliminare nella quale si sta decidendo il rinvio a giudizio per Michele e per Douglas Carolo, entrambi accusati di omicidio volontario pluriaggravato dal pubblico ministero Francesca Parola: «Se non fossi convinta del fatto che lui non ha ucciso non sarei qui; se solo avessi un dubbio sulla sua versione lo avrei lasciato solo ad affrontare questo percorso. Invece sono certa che le accuse nei suoi confronti vadano ridimensionate alle responsabilità reali ma il percorso è ancora lungo. Michele è solo un ragazzo fragile come ce ne sono tanti che ha pensato di trovare in Carolo qualcuno che lo considerasse un uomo e non una vittima da bullizzare».
Le accuse dell’ex fidanzata
La donna, infatti, aveva raccontato in passato che il figlio era stato vittima di bullismo da parte dei compagni di scuola e che questo lo aveva pesantemente condizionato. Oggi è riuscita a vederlo mentre in stampelle sorrideva alla vista dei suoi genitori, del fratello e di due amici che hanno voluto essere presenti: «La verità verrà fuori al processo e in quella sede sono sicura che sarà possibile anche smontare le bugie dette dalla sua ex ragazza». Caglioni, infatti, è accusato di aver ordito un piano per uccidere Andrea Bossi insieme a Carolo e quindi ora rischia l’ergastolo.
L’amico di Douglas: “Al suo posto avrei potuto esserci io”
In un angolo del corridoio tra le aule al piano terra del palazzo di giustizia c’è anche un ragazzo che se ne sta in disparte, dice di essere un grande amico di Douglas Carolo «forse l’unico vero amico» – ci dice. Sicuramente l’unico presente per il giovane samaratese di origini brasiliane presente questa mattina: «Io conosco un altro Douglas, quello sorridente e disponibile con tutti – racconta mentre gli occhi si velano di lacrime -. So che è finito in questa storia terribile e credo alla sua versione (secondo la quale sarebbe stato Caglioni a dare la coltellata mortale, ndr). Credo anche che Douglas fosse finito in un giro di persone che lo hanno rovinato per inseguire il sogno di una vita bella e facile, come quella che troppo spesso vediamo sui social. Da qualche tempo la nostra frequentazione era diventata meno assidua perchè da quando ho iniziato a lavorare ho capito che se si vuole ottenere qualcosa bisogna sudare e impegnarsi. Abbiamo fatto scelte diverse ma io non lo abbandono, ci scriviamo lettere e cerco di dargli una speranza. Lo faccio perchè avrei potuto esserci io al suo posto quella sera, se non avessi capito che fare i soldi facili è una strada che ti porta dritto verso un burrone».
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