Castronno

Piero Puricelli: ingegnere, patriota o doppiogiochista? Il mistero dell’uomo braccato da tutti

La storia del progettista dell’Autolaghi, si intreccia con le ambiguità della guerra. Osannato, poi ricercato da Mussolini, sfuggì all’arresto attraverso un cunicolo segreto. Il libro di Paolo Pozzi Cent’anni di Autolaghi svela i retroscena di una vicenda sospesa tra ingegneria e politica, che sarà raccontata il 20 febbraio a Materia Spazio Libero

20 Febbraio 2025

Segnalato dai partigiani come filo fascista, braccato dai fascisti che lo accusavano di essere filo partigiani. I retroscena, il “doppio gioco” e la vera storia politica di Piero Puricelli, progettista e costruttore dell’Autolaghi, sono svelati nel libro di Paolo Pozzi “Cent’anni di Autolaghi”, che verrà presentato il 20 febbraio a Materia Spazio Libero alle ore 21.

«Amico del re Vittorio Emanuele III, prima fu “usato e osannato” e poi inviso a Mussolini che, nel dicembre 1944 firma un mandato di arresto indirizzato all’ingegnere – spiega Paolo Pozzi – . Due i sospetti all’origine del mandato di cattura di Mussolini: nell’agosto 1944 viene assegnata a Puricelli una parte della costruzione della Linea Gotica insieme alla Todt tedesca e tra i lavoranti ci sono numerosi ragazzi di Bodio e di Lomnago (segnalati a Puricelli da don Beniamino Gandini) che così evitano di essere arruolati in guerra. Tutti da Bodio Lomnago, troppi per non destare sospetti. Puricelli poi avrebbe passato alcuni progetti e disegni della costruenda Linea Gotica al Comando Alta Italia dei partigiani. Ce n’è abbastanza per firmare il mandato di arresto».

Puricelli bodio lomnago

«Puricelli, informato in tempo, riesce a fuggire attraverso un cunicolo posto nel parco della sua villa, in località Roccolo a Lomnago, quando i tedeschi sono ai cancelli della sua villa di Lomago. Il cunicolo corre per 300 metri sotto il bosco verso il lago e sbuca a Bodio. Ad attenderlo c’è il parroco don Cesare Ossola che lo ospita la prima notte. Da qui si rifugia poi in Svizzera a Brunnen, frazione di Ingenbohl nel Cantone tedesco di Svitto, sulle rive del lago dei Quattro Cantoni. E lì rimane due anni, fino al 1946».

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18 Febbraio 2025
Redazione VareseNews
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